Gli archeologi hanno recentemente scoperto a Saqqara, in Egitto, la tomba di un sacerdote reale vissuto 4000 anni fa, che sembrerebbe aver molto amato sua madre. Il nome della donna compare infatti molto spesso all’interno della tomba.
A mostrarla, molto ben conservata, alla stampa è stato Mostafa Waziri, segretario generale del Supremo Consiglio delle Antichità egiziano, che ha illustrato le dozzine di geroglifici, statue e disegni, presenti al suo interno.
L’incredibile stato di conservazione, rende questa scoperta, “unica nel suo genere negli ultimi decenni”.
La tomba appartiene a Wahtye, sacerdote durante il regno di Neferirkare, della V dinastia. La sua tomba è lunga circa 10 m, larga e alta 3 m. Si trova nella regione di Saqqara, a sud del Cairo, località già nota per la sua antichissima piramide a gradoni.
Lo tomba si sviluppa su due livelli e le sue pareti sono decorate con pitture e statue del sacerdote e della sua famiglia. I dipinti rappresentano delle scene di vita dell’epoca, che ci permettono di scoprire nuovi dettagli sulla vita quotidiana degli egiziani di 4000 anni fa. Le scene riprodotte nella tomba rappresentano la produzione di vasellame e vino, riti per offerte religiose, spettacoli musicali, barche a vela, di mobili funerari e scene di caccia”. Il sito di Saqqara farebbe parte di un complesso più ampio, in cui gli archeologi hanno scoperto esemèpi di arte e architettura che forniscono preziose informazioni sulla vita quotidiana nell’antico Egitto.
Secondo Waziri. Molti reperti sarebbero ancora seppelliti nelle profondità della tomba, dove si trova infatti un pozzo che si ritiene possa contenere il sarcofago e molti altri oggetti. Egli ha infatti affermato che “Cominceremo, subito a scavare per rivelare che tipo di segreti si nascondono questi pozzi”. Gli scavi dovrebbero essere previsti entro domenica prossima.
Quello che rende speciale questo ritrovamento, è il suo eccellente stato do conservazione. Le pitture sono quasi intatte e completamente preservate e la tomba non era stata saccheggiata. Gli archeologi sono forse stati quindi, i primi ad entrarvi dopo 4000 anni, la Quinta dinastia egiziana regnò dal 2.500 aC al 2.350 aC. E dopo tutto questo tempo le pitture conservano ancora il loro colore.
Come ha confermato Waziri, gli scavi proseguiranno e saranno scoperti molti altri interessanti aspetti della vita nell’antico Egitto.
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