Nel cuore della giungla messicana, nascosta tra le rovine dell’antica città Maya di Cobá, gli archeologi hanno fatto una scoperta sensazionale: una lastra di pietra incisa con 123 glifi che svelano nuovi dettagli sulla storia di questa civiltà affascinante.
La lastra, nascosta sotto il pavimento di una piscina sacra, è stata datata al 12 maggio 569 d.C. e rivela la fondazione di una città precedentemente sconosciuta chiamata Keh Witz Nal, o “Montagna dei Cervi”. Inoltre, i glifi menzionano un sovrano maya mai identificato prima, K’awiil Ch’ak Chéen, e fanno riferimento a diverse divinità che si crede abbiano fondato Cobá.
Un viaggio nel tempo
Questa scoperta rappresenta un passo avanti fondamentale nella comprensione della complessa società Maya. I glifi, accuratamente scolpiti sulla pietra, forniscono informazioni preziose sulla storia politica, religiosa e culturale di Cobá. Grazie a questa nuova scoperta, gli esperti possono ricostruire con maggiore precisione la genealogia dei sovrani maya e comprendere meglio le loro credenze religiose.
Un’eredità femminile
Un aspetto particolarmente interessante emerso da questa scoperta è il ruolo delle donne nella società Maya. I glifi menzionano tre donne che governarono Cobá, dimostrando che anche le donne occupavano posizioni di potere e influenza in questa civiltà. Una di queste regine governò per ben 40 anni, lasciando un’impronta indelebile sulla storia della città.
La sfida della conservazione
La scoperta di questa lastra rappresenta una sfida significativa per gli archeologi. La pietra, esposta per secoli agli elementi naturali, richiede un attento lavoro di conservazione per prevenire ulteriori danni. L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico è impegnato in un complesso progetto di restauro per garantire che questa preziosa testimonianza del passato possa essere studiata e ammirata dalle future generazioni.
Un futuro da scoprire
Questa scoperta è solo l’inizio di un lungo viaggio alla scoperta dei segreti della civiltà Maya. Gli archeologi sono convinti che molte altre sorprese siano ancora nascoste nella giungla messicana, in attesa di essere portate alla luce. Le nuove tecnologie e le tecniche di analisi sempre più sofisticate permetteranno di decifrare nuovi testi e di comprendere meglio la complessità e la bellezza di questa civiltà millenaria.