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Scorbuto: il ritorno della malattia dei marinai

Ci sono malattia che ormai sono un ricordo del passato a causa dell’enorme avanzamento in conoscenza e tecnologia. Tra queste patologie ce n’è una particolarmente associata ai marinai e ai pirati, insomma a chi viaggiava per mari per lunghissimi periodi. Si parla dello scorbuto e di recente in Australia si è presentato con i sintomi tipici, anche se sul momento non c’è stato l’associamento visto la stranezza tanto che la diagnosi è arrivata soprattutto grazie alla descrizione della situazione economia dell’uomo.

Lo scorbuto è dovuto a una mancanza di vitamina C. Mancando, la capacità rigenerativa delle forze inizia a diminuire fino a raggiungere l’incapacità delle ferite di rimarginarsi. In aggiunta, i capillari iniziano a rompersi di loro e le gengive iniziano a sanguinare. Una condizione generale che va a peggiorare tutto il resto portando a debolezza, dolori ed è fatale arrivando alle emorragie.

 

Il ritorno dello scorbuto?

La comparsa dello scorbuto in questo individuo è dovuto principalmente alla carenza economica. Non potendo permettersi di spendere molto per fare la spesa, la scelta ricadeva sempre sui cibi a basso costo che sono caratterizzati dalla pochezza in fatto di nutrienti, tra cui proprio la vitamina C.

Le parole dei medici che avevano in cura il paziente: “Precedenti ricerche hanno dimostrato che la vitamina C svolge un ruolo significativo nel funzionamento del cervello, con studi che hanno scoperto che la carenza di vitamina C può essere associata a deterioramento cognitivo, depressione e confusione. Dato che sappiamo che la carenza di vitamina C è comune tra i pazienti anziani ospedalizzati, i professionisti medici devono rimanere vigili per questa condizione e confermare lo stato di vitamina C di un paziente nei casi sospetti”.

Giacomo Ampollini

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