Un team di cinque accademici canadesi ha presentato una proposta di studio per un nuovo campo di studi sul sesso spaziale. La nuova proposta, pubblicata su The Journal of Sex Research, invita le organizzazioni spaziali a dare il via ad una nuova disciplina per lo studio del sesso nello spazio.
In risposta a questa proposta, la NASA ha affermato che sta prendendo in considerazione l’idea di studiare il sesso nello spazio. Sarà infatti necessario, prima o poi, approfondire l’argomento, dato che potrebbe rivelarsi di vitale importanza per future missioni a lungo raggio sulla Luna e su Marte, che potrebbero vedere gli astronauti lontani dalla Terra per alcuni anni.
I cinque accademici della Concordia University di Montreal hanno infatti spiegato che capire il sesso, e come potrebbe funzionare la riproduzione umana in un ambiente a bassa gravità, è essenziale per il successo delle missioni nello spazio profondo e per la costruzione di insediamenti umani al di fuori del nostro Pianeta.
Sino ad ora la NASA ha sempre evitato la questione riguardante il sesso tra astronauti e la riproduzione sessuale umana, ma recentemente l’agenzia spaziale statunitense ha ammesso che potrebbe essere giunto il momento di esplorare l’argomento.
Al momento non non esistono progetti concreti per esplorare l’argomento della riproduzione umana al di fuori del nostro pianeta ed in condizioni diverse da quella della Terra. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sono stati solo eseguiti esperimenti e studi minori per esaminare il sesso tra gli animali, ma non è mai stato realizzato uno studio dettagliato su come potrebbe avvenire e se avrebbe successo, l’accoppiamento di esseri umani nello spazio.
Un portavoce della NASA ha affermato che al momento vi sono stati solo alcuni studi sulla scienza di base della fisiologia riproduttiva in diverse specie sulla ISS. Sono stati infatti realizzati studi sui moscerini della frutta, sui vermi, le lumache, le meduse, alcuni pesci, le rane, su uova di gallina e roditori, inclusi alcuni studi sullo sperma di toro e quello umano.
Ma al momento però i dati raccolti tramite questi studi sono scarsi, spesso contrastanti e non forniscono informazioni sufficienti per dire definitivamente se i processi fisiologici e riproduttivi umani potrebbero effettivamente avere luogo, ed in modo sicuro, nello spazio. Spesso infatti non è possibile applicare i dati raccolti sulla riproduzione animale agli esseri umani. Inoltre i dati raccolti sino ad ora per la riproduzione in un ambiente spaziale non indagano su quelli che potrebbero essere gli impatti a lungo termine ad esempio di un viaggio su Marte.
Questo è il motivo per cui i ricercatori canadesi hanno chiesto studi più mirati e precisi sull’eccitazione umana nello spazio e sulla possibilità che l’essere umano si riproduca in ambienti spaziali.
Sia l’eccitazione che gli eventi, fisiologici e non, che portano all’accoppiamento potrebbero infatti presentare diverse difficoltà in ambienti spaziali e, come afferma Maria Santaguida, coautrice della proposta per lo “studio del sesso spaziale”, al momento non è chiaro se sarebbe possibile per gli esseri umani accoppiarsi nello spazio.
Simon Dubé, un altro coautore di questo lavoro, ritiene che attualmente “la ricerca sull’intimità umana e sulla sessualità nello spazio, comprese le loro componenti socio-culturali e psicologiche, è quasi inesistente. Nessuna ricerca ha esplorato le relazioni intime, né l’esperienza umana delle funzioni sessuali e del benessere, nello spazio o analoghi dello spazio, o come tutto ciò possa influenzare le prestazioni dell’equipaggio”.
Ma, come sostiene Dave Anctil, del Collège Jean De Brébeuf, anche lui coautore della proposta, più le agenzie spaziali si avvicinano al lancio di missioni a lungo termine, più difficile sarà ignorare lo studio di questi aspetti.
Il team canadese ritiene dunque che sia opportuni che le grandie agenzie, pubbliche e private, come NASA, l’ESA, SpaceX e Blue Origin, inizino a pensare a dei progetti seri per esplorare la questione in dettaglio, ritenendo che sia un passo fondamentale per poter affrontare in futuro, la sfida di stabilire una colonia umana nello spazio.
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