Sino alle vicende legate allo smartphone Galaxy Note 7, le compagnie aeree non si erano apprestate ad una sensibilizzazione diffusa in merito alla salvaguardia della sicurezza sul fronte di potenziali problemi causati da dispositivi elettronici non propriamente realizzati. Nell’ultimo periodo, comunque, molte compagnie aeree stanno “aprendo le loro vedute” ad uno scenario che implichi adeguate contromisure contro la prevenzioni di incendi e combustioni sui proprio velivoli.
A seguito della combustione spontanea, e dei vari analoghi episodi, generata da parte di Note 7 ai danni di alcuni utenti sui voli di linea statunitensi, le compagnie aeree hanno deciso di correre ai ripari intimando l’utilizzo di appositi box di contenimento (sulla falsa riga di quelli distribuiti allo stato attuale da Samsung per il ritiro dei prodotti dal mercato) che funga da deterrente a situazioni piuttosto spiacevoli che coinvolgano batterie, telefoni, powerbank, sigarette elettroniche e persino notebook.
Di fatto (seppur non ancora ufficialmente confermato), ogni compagnia, potrà dotarsi di apposito scatole riportanti varie dimensioni e costo, il quale varierà in relazione a questa da un costo minimo di €500 fino ad un massimo di €3.000. La Virgin America e la Alaska Air Group hanno già a bordo contenitori simili dall’inizio dell’anno, mentre il Capo Esecutivo della Delta Air Lines si è detto anch’esso favorevole alla nuova iniziativa.
Molte compagnia statunitensi, inoltre, hanno preventivamente previsto il ban degli hoverboards (ad alto rischio di incendio) e le sigarette elettroniche (come nel caso della FAA). Entrambe soluzioni al vertice delle classifiche di rischio per gli incendi spontanei dovuti alle loro batterie integrate che, nel primo caso, raggiungono portate importanti.
Secondo la Baker Aviation Maintenance LLC, la quale si renderà responsabile della distribuzione dei contenitori (consegnati circa 2500 sin dal 2010), le attuali soluzioni sono state acquisite per i viaggi a bordo di aerei privati che, come noto, non badano molto alle spese.
Sul fronte pubblico, comunque, c’è ancora molto fare (specie qui in Italia) e, perciò, sono in molti ad attendersi una seria inclinazione verso tale tipologia di soluzioni. Di certo, il costo iniziale giustifica ampiamente le potenziali perdite umane ed i danni meccanici derivanti da un episodio di combustione. E voi che ne pensate in proposito? Sareste disposti a rinunciare al vostro smartphone in volo?
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