Foto di Indra Abdurrahman da Pixabay
Il mondo della tecnologia indossabile continua a sorprendere con innovazioni che promettono di rivoluzionare la nostra vita quotidiana. Un recente studio condotto da Google Research, pubblicato sulla rivista Nature, ha dimostrato che gli smartwatch possono ora rilevare l’arresto cardiaco con notevole precisione.
Grazie a un algoritmo di apprendimento automatico, gli smartwatch sono in grado di identificare la perdita improvvisa del polso e di chiamare automaticamente i servizi di emergenza. Questa funzionalità potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, soprattutto per coloro che subiscono un arresto cardiaco in solitudine.
L’arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA) è una delle principali cause di morte improvvisa nel mondo. La tempestività dell’intervento è fondamentale per la sopravvivenza, ma in molti casi l’incidente si verifica senza testimoni, rendendo impossibile una rapida chiamata ai soccorsi.
La capacità degli smartwatch di rilevare automaticamente l’assenza di polso potrebbe migliorare significativamente i tassi di sopravvivenza. Il sistema, basato su dati di fotopletismografia e movimento, è stato testato in diverse condizioni, sia cliniche che di vita reale, dimostrando una notevole precisione.
Lo studio ha mostrato che l’algoritmo è in grado di rilevare l’arresto cardiaco con un tasso di sensibilità del 72% in assenza di movimento e del 53% durante i collassi simulati. Tuttavia, i ricercatori riconoscono la necessità di ulteriori miglioramenti per ridurre i falsi positivi e aumentare la precisione in condizioni di vita reale.
Gli smartwatch stanno diventando sempre più strumenti essenziali per la salute, andando oltre il semplice monitoraggio dell’attività fisica. La capacità di rilevare autonomamente l’arresto cardiaco rappresenta un enorme passo avanti nell’innovazione sanitaria, aprendo la strada a un futuro in cui la tecnologia indossabile potrà salvare innumerevoli vite.
Foto di Indra Abdurrahman da Pixabay
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