Fin dall’età della pietra, l’uomo è riuscito a sviluppare sistemi relazionali tanto antichi quanto complessi. Questi preistorici “social network” hanno svolto un ruolo chiave nela nostra storia, stando a quanto riporta un recente studio. Consideriamo l’anno 300.000 a.C: i nostri antenati vivono in piccole comunità come cacciatori e agricoltori, alcuni di essi sono cacciatori specializzati, mentre altri sono più propensi alla coltivazione di piante, imparando cosa può essere mangiato in sicurezza e cosa no.
Seppur molto semplici, questi “social network” sono fondamentali per alcune popolazioni tribali
Anche se in una fase più che primordiale, la società come la conosciamo sta iniziando a prendere forma. Questo stile di vita ha svolto un ruolo centrale nella storia dell’umanità, consentendo agli umani moderni di iniziare a combinare le loro abilità e conoscenze fin dagli albori, escogitando soluzioni innovative grazie allo sforzo collettivo. Si tratta di qualcosa che oggi diamo per scontato, ma è proprio questo che probabilmente ci ha distinto da tutte le altre specie, compresi i nostri parenti più stretti, gli scimpanzé.
Per ottenere informazioni su come sono nate queste “collaborazioni”, questo primordiale tessuto sociale, i ricercatori hanno sfruttato le proprie conoscenze circa le poche società ancora esistenti di soli cacciatori e coltivatori, in particolare il popolo Agta delle Filippine. Gli Agta vivono nelle zone montuose dell’isola di Luzon, nelle Filippine. Sono nomadi, vivono in gruppi di massimo cinque famiglie e sono considerati esperti di erbe medicinali. Un team internazionale ha studiato il modo in cui i “social network” degli Agta hanno influenzato l’evoluzione della loro cultura.
Semplici o più complesse, queste complesse reti di interazioni sono la base per lo sviluppo di una primordiale società
I ricercatori hanno dotato 53 Agta di dispositivi di localizzazione, registrando ogni interazione sociale tra i membri della comunità per un mese e hanno fatto la stessa cosa per un gruppo diverso che viveva più vicino alla costa. I dispositivi di localizzazione hanno tracciato un quadro completo della struttura sociale degli Agta, registrando migliaia di interazioni tra i membri del gruppo. Si trattava di una sorta di “social media”, dicono i ricercatori, ma che invece di essere usato per l’intrattenimento, gli Agta lo hanno sfruttato per ottenere informazioni e risolvere problemi.
“È corretto affermare che le interazioni tra i componenti delle diverse tribù della zona sono una sorta di primordiale social network“, afferma Andrea Migliano, professore di antropologia presso l’Università di Zurigo. “Quando abbiamo bisogno di una soluzione per un problema, andiamo online e utilizziamo più fonti per ottenere informazioni da una varietà di persone. Queste persone usano il loro social network esattamente allo stesso modo“.