Fare dei sogni lucidi non è da tutti e apparentemente solo la metà della popolazione mondiale riesce a viverli. Per anni diversi gruppi di ricercatori hanno provato a trovare un metodo valido per indurli, ma spesso accadeva che i metodi trovati funzionavano raramente e su pochi individui, come l’uso di rumori statistici e privazioni sensoriali. Un tema dell’Università del Wisconsin-Madison sembra aver trovato una via più praticabile.
A questo giro per indurre dei sogni lucidi sono state utilizzate delle sostanze chimiche ben specifiche ovvero degli inibitori dell’acetilconesterasi, o anche più semplicemente noti con la sigla AChEls. Il neurotrasmettitore è adibito a modulare il sotto REM quindi il collegamento è stato sostanzialmente immediato dopo qualche studio. Di fatto lo studio in questione ha usato un farmaco usato contro il morbo di Alzheimer che ha questo scopo.
Somministrando il farmaco in questione a 121 volontari dello studio, in combinazione con l’uso di tecniche conosciute proprio per l’induzione dei sogni lucidi, ci sono stati numerosi episodi il cui numero aumentava sempre di più in seguito all’aumento del dosaggio. I partecipanti andavano a dormire dopo la somministrazione, si svegliavano dopo qualche ora per praticare le tecniche MILD e poi tornavano a letto e dopo poco si realizzavano.
Le parole dei ricercatori: “Questo protocollo combinato ha portato un totale di 69 partecipanti su 121 (57%) ad avere con successo un sogno lucido in almeno una notte su due con una dose attiva di galantamina. Questo protocollo è uno dei metodi più efficaci per indurre sogni lucidi conosciuti fino ad oggi e promette di rendere tale esperienza disponibile a una popolazione più ampia. Questo nuovo metodo ha finalmente il tasso di successo di cui abbiamo bisogno per essere in grado di condurre correttamente la ricerca sui sogni lucidi.”
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