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Space Pen: l’ingegnosa tecnologia dietro la penna della NASA

La Fisher Space Pen è la penna usata dagli astronauti della NASA durante le missioni. Perché usare questa particolare penna? Beh, oltre ad avere uno dei design più accattivanti rispetto alle altre penne a sfera in circolazione, è capace anche di scrivere a gravità zero, sottosopra, sott’acqua, su superfici unte e resiste inoltre ad estreme temperature.

Nel 2018, la Fisher Pen Company ha celebrato il 50° anniversario del volo inaugurale della Space Pen, per commemorare la missione Apollo 7 del 1968, che è stata fondamentale per la preparazione per l’atterraggio sulla Luna dell’anno successivo. Ci sono state Space Pen su ogni missione umana – compresi i voli Space Shuttle e Mir Space Station – dall’apollo 7, che parla della duratura dello strumento da scrittura e della sua evoluzione nel tempo.

Pilota e ingegnere dei sistemi R. Walter Cunningham che utilizza una Space Pen a bordo di Apollo 7

Questa evoluzione ha incluso molti nuovi modelli e forme – militare, appassionato di outdoor, polizia, commemorativa – dei dispositivi, ma l’articolazione tecnica del suo genio antigravitazionale è rimasta straordinariamente coerente. Il fondatore dell’azienda, Paul Fisher, brevettò una cartuccia d’inchiostro sigillata e pressurizzata per la penna antigravità originale nel 1966, e questa tecnologia fondamentale rimane.

L’inchiostro “tixotropico” della penna è fondamentale: “È vicino a un solido prima di essere agitato, e mentre viene agitato dalla palla che attraversa il punto, diventa molto sottile, il che gli consente di fluire nel vuoto dello spazio privo di gravità”, Afferma Matt Fisher, vicepresidente vendite e marketing di Fisher, e nipote dell’inventore della penna, Paul Fisher.

L’uso della penna nel volo spaziale è stata la motivazione principale di Paul Fisher per il suo sviluppo. “Era anche un po ‘un perfezionista, quindi sviluppare uno strumento di scrittura superiore era sempre la sua missione”, dice Matt Fisher. Lo spazio non è l’unico ambiente esigente che la penna ha conquistato – oltre a essere in grado di scrivere sottosopra, in acqua e su quasi ogni superficie, quell’inchiostro scorrerà a temperature comprese tra -34°C a 121°C. La tua grafia a queste temperature potrebbe variare.

Fisher Space Pen, edizione del 50° anniversario

 

La NASA non è l’unico programma spaziale a fare affidamento sulle penne: sono state usate dagli astronauti anche sui voli cinesi e russi (anche se i russi preferiscono rimanere con l’umile matita). “Chiedono il meglio dei migliori prodotti. Ecco perché vengono da noi”, afferma Mark Fisher. Uno degli astronauti del volo inaugurale della Space Pen, il pilota del modulo lunare Walt Cunningham, ha recentemente dichiarato che 50 anni fa, ha “volato con la prima Space Pen puntata sull’Apollo 7. Mi ci sono affidato allora, ed è ancora l’unica penna della quale mi fido qui sulla Terra.”

La penna è in mostra permanente al New York Museum of Modern Art come esempio di design industriale. Ma la vera fama? Sì, è stata anche presentata in un episodio di Seinfeld.

Mark Fisher afferma che la società è più orgogliosa del marchio della penna nella storia e che è ancora utilizzata su tutti i voli spaziali con equipaggio.

Gabriele Grieco

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