Attualmente si è alla ricerca di un carburante meno inquinante per tutti i veicoli e velivoli e tra questi ci sono anche i razzi spaziali. Agenzie come la NASA e l’ESA hanno un team dedicato a questo genere di ricerche, ma intanto qualche risultato è già arrivato. Tra appena otto giorni SpaceX effettuerà un nuovo lancio del Falcon Heavy e la particolarità di questo lancio è che il razzo servirà per testare una nuova tipologia di carburanti.
Questa missione gira tutto intorno a questo propellente tanto che il nome ufficiale è Green Propellant Infusion Mission, o GPIM; come ormai capita spesso l’esperimento è della NASA, ma la compagnia spaziale fondata da Elon Musk metto a sua disposizione il razzo ormai più famoso al mondo. Essendo un esperimento è difficile ipotizzare che il razzo sia alimentato da questo carburante prototipo e infatti è solo un mezzo per portare nello spazio un piccolo dispositivo che sarà invece alimentato dal suddetto propellente.
La particolarità di tale propellente è che è a bassa tossicità. Si tratta di una miscela a base di nitrato di idrossido di ammonio il quale, si spera, andrà a sostituire l‘idrazina che al contrario presenta un’alta tossicità. La ricerca dura da anni tanto che il primo test propulsivo è stato fatto nel 2013 e attualmente i costi sono stati parti a 65 milioni di dollari. Il fatto che tale prodotto risulti essere meno tossico anche per l’uomo implica che in futuro sarà più facile per realtà come Università fare test sul carburante.
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