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I grandi squali bianchi scambiano gli umani per una delle loro prede preferite

Secondo una nuova ricerca, nelle rare occasioni in cui un grande squalo bianco attacca un essere umano, l’attacco potrebbe essere il risultato di un errore di identità. Lo studio, condotto da scienziati australiani e pubblicato sulla rivista Royal Society Interface, suggerisce che il predatore potrebbe non essere in grado di distinguere visivamente surfisti e nuotatori sulla superficie dell’acqua dalle loro prede naturali.

Non sono gli squali stupidi assassini, ma sembriamo solo il loro cibo“, ha detto l’autore principale dello studio, la dott.ssa Laura Ryan della Macquarie University.

 

Lo studio

Il team ha confrontato le riprese video di nuotatori, persone che remano su tavole da surf dal punto di vista di un grande squalo bianco che osserva l’acqua sottostante. Tenendo conto di quello che uno squalo potrebbe vedere quando vede una persona, i ricercatori hanno concluso che né la sagoma né i segni di movimento sono sufficienti a distinguerli chiaramente agli occhi di uno squali.

La ricerca ha supportato la teoria secondo cui questi predatori non cercano attivamente gli umani come prede. Si pensa però che abbiano più successo nella caccia alle prede sulla superficie dell’acqua. Gli squali sono anche daltonici o, nella migliore delle ipotesi, hanno una capacità limitata di percepire il colore. “La sua acutezza, o capacità di vedere i dettagli, è molto inferiore alla nostra“, ha aggiunto Ryan.

Come parte dello studio, i ricercatori hanno stimato l’acuità visiva degli squali bianchi in base alla struttura delle loro retine. Si sono concentrati in particolare sui giovani squali bianchi, responsabili di una grande percentuale di attacchi agli esseri umani. Secondo Ryan, i giovani squali potrebbero avere una vista peggiore degli squali adulti, così come una maggiore sovrapposizione dell’habitat con gli umani. “Man mano che lo squalo cresce, l’occhio si ingrandisce e, man mano che l’occhio si ingrandisce, possono vedere anche maggiori dettagli“.

Non sembra esserci alcuna differenza visiva tra nuotatori e surfisti, il che secondo Ryan è sorprendente, poiché ricerche passate suggeriscono che i surfisti sono a più alto rischio di morsi di squalo mortali, in particolare da giovani squali bianchi.

Una migliore comprensione del motivo per cui gli squali mordono gli umani aiuterebbe a sviluppare strategie per mitigarli. Ma sono necessarie ulteriori ricerche su altre specie coinvolte nei morsi di squalo, come lo squalo toro e lo squalo tigre.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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