La compagnia spaziale SpaceX ha già lanciato centinaia di satelliti Starlink, la prima “megacostellazione” destinata a fornire servizi Internet ad aree remote. I satelliti hanno suscitato l’ira degli astronomi ottici a causa delle strisce luminose che lasciano attraverso i campi visivi dei telescopi. Ora anche i radioastronomi sono preoccupati. Questa settimana, SKA ha rilasciato un’analisi dell’impatto che Starlink e altre costellazioni avrebbero sull’astronomia ottica. Scopre che interferirebbero con vari canali radio che vengono utilizzati, ostacolando le ricerche di molecole organiche nello spazio e di molecole d’acqua utilizzate come marker chiave in cosmologia.
SpaceX promette di affrontare il problema. Ma anche i radioastronomi stanno cercando dei regolamenti. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio esterno (UNOOSA), sta valutando i modi per impedire ai satelliti di inquinare il cielo notturno con segnali luminosi e radio, non solo per l’astronomia, ma anche per la fauna selvatica e il pubblico. Gli astronomi sperano anche che intervenga la International Telecommunication Union (ITU), un’organizzazione delle Nazioni Unite. “Lo spettro radio è una risorsa che viene consumata da società private che in genere non hanno alcun riguardo per la scienza”, afferma il radioastronomo Michael Garrett, direttore del Jodrell Bank Centre for Astrophysics nel Regno Unito. “È solo l’intervento del governo che può fermare questo stato di cose, a mio avviso.”
Finora, SpaceX ha lanciato più di 700 Starlink su un obiettivo iniziale di 1440 e ha ottenuto l’approvazione per 12.000. Altri operatori, come OneWeb e il Project Kuiper di Amazon, hanno ambizioni simili. Gli studi suggeriscono che i rilievi ottici ad ampio campo saranno i più colpiti, con tracce satellitari che rovinano la maggior parte delle immagini. Il team che costruisce l’Osservatorio Vera C. Rubin, un telescopio di rilevamento in Cile che vedrà la prima luce l’anno prossimo, ha lavorato con SpaceX per ridurre l’impatto. L’azienda ha cambiato l’orientamento dei satelliti mentre si muovono verso la loro orbita finale, li ha dipinti di un colore meno riflettente e ha montato “visiere” per ridurre i riflessi.
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