Siamo in un periodo in cui sembrano scatenarsi contemporaneamente le malattie più disparate. Negli ultimi giorni un’epidemia di listeriosi si è diffusa rapidamente negli Stati Uniti, colpendo 10 persone nei territori di tre Stati. Secondo il Center for Disease Control and Prevention, si tratta di un’epidemia insorta a causa di salumi infetti. Venerdì scorso il CDC ha lanciato un’allerta per mettere in guardia la popolazione contro questa pericolosa malattia, che ha colpito persone residenti in Florida, Massachusetts e New York.
Salumi: i principali indiziati dell’epidemia di listeriosi
L’agenzia afferma che i colpevoli della diffusione di questo fastidiosissimo batterio sono gli affettati, sebbene in precedenza la comunità scientifica avesse attribuito moltissimi casi ad alimenti quali formaggi a pasta molle, uova sode e funghi. In questo caso, nove delle vittime hanno riferito di aver mangiato carne utilizzata nella cucina italiana, in particolare del salame, anche se finora il CDC non ha riconosciuto come fonte del contagio nessun alimento in comune. Le ricerche sono attualmente in corso.
L’epidemia ha colpito persone anziane, la cui età media è di 81 anni, e prevalentemente di sesso femminile. Tutte le vittime sono state ricoverate in ospedale e un paziente residente in Florida è deceduto. La listeriosi è una malattia pericolosa per gli over 65, per le persone immunodepresse e per le donne in gravidanza, mentre le forme gravi in soggetti sani non sono frequenti.
Solitamente, i sintomi dell’infezione compaiono in un periodo compreso fra una e quattro settimane dopo l’ingestione del cibo contaminato e possono comprendere febbre, dolori muscolari, mal di testa, confusione e perdita di equilibrio. Per evitare il rischio di contagio, il CDC consiglia di consumare affettati soltanto dopo averli riscaldati con cura e di conservarli in frigorifero, su una superficie pulita e ben separati dagli altri alimenti.
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