La prima stazione spaziale messa in orbita è stata la MIR, la stazione sovietica che ha operato per 15 anni fino al 2001. Quest’ultima è stata sostanzialmente sostituta dalla Stazione Spaziale Internazionale che ormai ha superato i vent’anni di attività. Un’impresa particolare votata alla collaborazione tra nazioni, ma ora per la Russia il progetto sembra essere finito.
Negli ultimi anni la Russia sembra aver ritrovato una nuova spinta all’esplorazione spaziale, quella stessa che era stata persa con la fine dell’Unione Sovietica. Con anche la geopolitica che è cambiata tanto che molti rapporti si possono definire al minimo storico, il paese in questione starebbe pensando a un proprio progetto.
Una stazione orbitale andrà ad affiancare, ma poi a sostituire completamente visto l’età, l’ISS. Si parla del 2025 e gli esperti russi hanno già iniziato a lavorare sul primo modulo centrale. Detto questo, non sembrano chiudere a un’eventuale collaborazione, ma che probabilmente risulterà meno inclusiva dell’attuale.
Se anche la Stazione Spaziale Internazionale è un progetto comunitario tra diversi paesi con le relative agenzie spaziali, la Russia ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Per praticamente un decennio che hanno permesso a tutti gli astronauti, quindi anche quelli stranieri, di raggiungerla visto che il loro programma di razzi era l’unico ancora in funzione.
Con l’arrivo di SpaceX tutto questo è cambiato. Questo passaggio potrebbe aver spinto verso tutto questo, o comunque potrebbe aver accelerato un processo già in atto. Sarà interessante vedere cosa succederà una volta in orbita. A patto che la situazione a livello di politica si congeli e riprenda esattamente dallo stesso punto, i russi farebbero attraccare la capsula di SpaceX alla stazione?
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