Stephen Hawking, il cosmologo, fisico, matematico ed astrofisico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, molto ha dato alla scienza con i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo. E tra i suo oggetti di studio ci erano anche gli asteroidi, questo perché egli temeva che l’apocalisse sarebbe un giorno piombata sulla Terra dal cielo, proprio per mezzo di un asteroide.
Per anni dunque, tenne d’occhio queste rocce spaziali che minacciavano il Sistema Solare con le loro traiettorie pericolosamente vicine al nostro pianeta. Il fisico teorico britannico, espresse le sue preoccupazioni all’interno un documentario del 2010 dal titolo “Nell’Universo con Stephen Hawking” per Discovery Channel. Nel documentario Hawking è doppiato dall’attore britannico Benedict Cumberbatch, famoso per il suo ruolo di Sherlock Holmes nella serie omonima.
Già nel 2010 Hawking affermò che, osservandolo meglio, “si scopre che l’universo è un posto piuttosto pericoloso. Il nostro “quartiere”, è disseminato di miliardi di asteroidi, antichi resti lasciati dal processo che ha costruito il Sistema Solare. La possibilità che uno di questi ci stia spazzando via non è solo roba da film disastrosi di Hollywood, la minaccia degli asteroidi è reale”.
Come esempio Hawking parlò dell’asteroide Apophis, che nel 2004 aveva destato parecchia preoccupazione poiché le osservazioni iniziali indicavano una probabilità fino al 2,7% di impatto con la Terra, previsto per il 13 aprile 2029. Non a caso a questa roccia spaziale fu dato il nome di Apophis, un demone della mitologia egiziana, dio dell’oscurità e della distruzione. Un nome appropriato dunque per un asteroide grande quanto un grattacielo di 100 piani, del peso di 20 milioni di tonnellate, che rischia di colpire la Terra viaggiando a 45.000 km/h.
Hawking affermo che Apophis, “il 13 aprile 2029, è probabile che passi entro 37.000 km dalla superficie del pianeta. Abbastanza vicino da passare sotto i satelliti in orbita e metterci paura. Fortunatamente ci sono poche possibilità che Apophis ci colpisca davvero“.
Ma anche se non sarò Apophis a colpire la Terra, il pericolo non può considerarsi evitato e Hawking predisse anche quando sarebbe avvenuto questo fatidico scontro. Affermò infatti che “il problema per l’umanità, nello spazio, è che c’è sempre una asteroide più grande. Ci sono migliaia di asteroidi davvero grandi, alcuni sono lunghi più 16 km. Un asteroide di queste dimensioni colpisce la Terra circa ogni 100.000.000 di anni”.
E l’ultimo scontro è avvenuto 65 milioni di anni fa, provocando l’estinzione dei dinosauri. Non sappiamo di certo quando e se avverrà il prossimo scontro, ma di certo non sarà un evento piacevole per la specie umana, potrebbe addirittura essere la “fine della storia di cinque miliardi di anni di vita sulla Terra”.
Tra le tante, tantissime, tradizioni del periodo natalizio c'è quella del vischio. Si parla di una tradizione secolare che al…
Quando due cicloni tropicali si scontrano, si creano effetti complessi e straordinari sia nell’atmosfera sia nell’oceano. Un caso emblematico è…
I videogiochi open-world, ottenuti dalla libertà di esplorare vasti ambienti senza rigidi vincoli narrativi, stanno guadagnandosi il riconoscimento non solo…
WhatsApp porta in campo una nuova funzione per gli aggiornamenti di stato. Dopo l'aggiunta delle menzioni per i singoli contatti,…
La dopamina, spesso associata al piacere e alla ricompensa, svolge un ruolo chiave non solo nel cervello, ma anche nella…
Beyerdynamic ha portato il suo rinomato approccio ingegneristico da studio nel mondo wireless con le Aventho 300, delle cuffie over-ear…