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Steven Spielberg darà una mano ad Apple per vendere iPhone

Quando Tim Cook svelerà il nuovo servizio di streaming di Apple lunedì, il produttore di iPhone entrerà a far parte di un crescente settore di media, aziende tecnologiche e di telecomunicazioni in lizza per i migliori talenti di Hollywood.

Ma Apple non sta cercando di assumere Netflix. Invece, Apple spera di aumentare un business molto più redditizio: l’iPhone e gli altri dispositivi. Per un’azienda di grande successo, Apple affronta un serio vento contrario.

La crescita delle vendite del suo prodotto principale – iPhone – ha rallentato in gran parte perché è andata troppo bene in questi anni. Apple ha saturato il mercato e sta diventando sempre più difficile convincere le persone che possiedono i vecchi iPhone ad acquistare nuovi modelli.

Come risultato, Apple sta spostando il focus sui servizi. Un termine generico per il software che rende il possesso di un iPhone così prezioso.

Musica, notizie, tracciamento del fitness, pagamenti mobili, ecc. Rafforzando questi servizi, possibilmente in un unico pacchetto conveniente, Apple spera di rafforzare la sua base di utenti. E convincere le persone a trascorrere più tempo con il suo prodotto mentre sborsano anche qualche soldo in più.

E per farlo unirà le forze con Hollywood. Lunedì, Apple dovrebbe annunciare un nuovo storefront per i servizi di streaming di giocatori affermati come HBO e Showtime. Ma per di più, Apple porterà i propri contenuti video originali su una più alta qualità. Proprio come la piattaforma di Amazon.

 

Apple arruolerà vari personaggi di Hollywood per vendere iPhone

Quella divisione, guidata dagli allievi della Sony Pictures Television Jamie Erlicht e Zack Van Amburg, ha rapporti con i migliori talenti come Steven Spielberg, J.J. Abrams, Reese Witherspoon, Jennifer Aniston e Kevin Durant.

Si tratta di un altro servizio Apple. Ma potrebbe anche essere uno dei più preziosi se Apple riesce a produrre solo una manciata di spettacoli “da non perdere“.

Come Matthew Ball, ex capo della strategia per Amazon Studios, ha scritto nel maggio 2018

“il video rimane la categoria dei media più intensamente consumata e di valore in tutto il mondo, ma genera anche un’attenzione e un fandom troppo grandi (e ricorrenti).”

Ma ciò che questo video non ha generato è profitto. Neil Cybart, un analista che scrive su Apple sul suo sito web, Above Avalon, ha scritto che l’economia dello streaming multimediale rimane difficile per aziende come Netflix che si occupano interamente di contenuti.

Luca Scialò

Sociologo, blogger e articolista

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