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C’è una nuova spiegazione per lo strano blackout di Betelgeuse

Il misterioso oscuramento di Betelgeuse ha oggi una nuova spiegazione: potrebbe essere stato causato da gigantesche macchie solari e sbalzi di temperatura. Il “Grande Oscuramento di Betelgeuse”, come è stato chiamato, è stato un fenomeno che ha dato non poco filo da torcere agli astronomi lo scorso anno. La stella, una delle più luminose del cielo, ha iniziato a scurirsi a settembre 2019 e, a febbraio 2020, la sua luminosità era già diminuita del 35%.

Ora, un nuovo studio suggerisce che una “grande macchia scura” abbia portato a una diminuzione della temperatura superficiale del Betelgeuse che, a sua volta, ha contribuito a un oscuramento temporaneo della luminosità o luminosità intrinseca della gigante rossa.

Questa nuova indagine, guidata dall’Accademia cinese delle scienze, si è concentrata sull’analisi delle molecole nello spettro della stella. Per questo, gli scienziati hanno utilizzato l’Osservatorio Weihai, situato presso l’Università dello Shandong, quattro volte nel 2020: 31 gennaio, 19 marzo, 4 aprile e 6 aprile.

Per stimare la temperatura, gli astronomi hanno analizzato le molecole di ossido di titanio e cianuro, che tendono a formarsi più rapidamente in ambienti stellari più freddi. Quando Betelgeuse ha raggiunto il suo punto più buio il 31 gennaio 2020, la sua temperatura effettiva, ovvero la temperatura calcolata dalla radiazione emessa, era di 3.476 gradi Kelvin (circa 3.200 gradi Celsius).

Quando la stella è tornata alla normale luminosità, le misurazioni hanno indicato un aumento della temperatura di quasi il 5% a 3.646 Kelvin (circa 3.370ºC). Per spiegare il fenomeno, gli scienziati suggeriscono che una macchia solare (o “macchia stellare”) potrebbe aver impedito la fuoriuscita di alcune radiazioni di Betelgeuse.

L’articolo scientifico è stato pubblicato il 5 agosto su Nature Communications.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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