News

Svelato il segreto della pelliccia arancione dei gatti: ecco il gene responsabile

La pelliccia arancione dei gatti, come quella del celebre Garfield, è finalmente meno misteriosa grazie a due nuovi studi scientifici. Pubblicati su bioRxiv dai laboratori di Greg Barsh e Hiroyuki Sasaki, queste ricerche hanno identificato il gene specifico che controlla la produzione di pigmenti responsabili del colore arancione nei felini: il gene Arhgap36.

A differenza di altri animali, in cui il colore della pelliccia o dei capelli è determinato dal gene MC1R e dalla regolazione della melanina, nei gatti la situazione è diversa. Il locus “arancione”, situato sul cromosoma X, è responsabile della produzione di feomelanina (pigmento arancione) o eumelanina (pigmento nero). Fino a oggi, però, non si conosceva l’esatto gene coinvolto.

Gli scienziati hanno scoperto che la mutazione nel gene Arhgap36 inibisce la produzione di eumelanina, favorendo invece la feomelanina. Questo spiega perché i gatti maschi, con un solo cromosoma X, possono essere interamente arancioni o neri, mentre le femmine, con due cromosomi X, possono avere un pattern tricolore (arancione, nero e bianco).

La caratteristica pelliccia bicolore o tricolore delle femmine dipende dall’inattivazione casuale di uno dei due cromosomi X durante lo sviluppo embrionale, un fenomeno chiamato inattivazione del cromosoma X. Quando questa inattivazione si combina con altre mutazioni che causano macchie bianche, si ottengono i motivi spettacolari e unici dei gatti calico.

Un dettaglio interessante è che i gatti maschi tricolori sono estremamente rari e possiedono una condizione genetica simile alla sindrome di Klinefelter negli esseri umani, caratterizzata da un cromosoma X in più.

Questa scoperta non solo risponde a una curiosità scientifica ma rappresenta un esempio di come la genetica possa spiegare la straordinaria varietà di colori e motivi nei felini, rendendoli ancora più affascinanti per gli amanti dei gatti di tutto il mondo.

Foto di Orsi Oletics Herczog da Pixabay

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Newton e la matematica moderna: il suo metodo aggiornato dopo 300 anni

A oltre 300 anni dalla sua formulazione, il metodo di Newton per il calcolo dei minimi di una funzione ha…

31 Marzo 2025

Ruolo del sonno nella ristrutturazione del cervello e nel consolidamento della memoria

Il sonno non è solo un periodo di riposo per il corpo, ma un processo attivo e fondamentale per il…

31 Marzo 2025

New Time Crystal: una scoperta che sfida il concetto di tempo e movimento

Gli scienziati hanno identificato un nuovo tipo di cristallo temporale, un'entità quantistica capace di ripetere schemi di movimento senza consumo…

31 Marzo 2025

L’IA costerà sempre meno, secondo OpenAI

Il focus dell'intero settore della tecnologia è mirato in questi anni sull'intelligenza artificiale e su tutto ciò che ruota attorno al…

31 Marzo 2025

Clima: l’ossigeno nei laghi sta diminuendo drasticamente

Nell'acqua c'è ossigeno, non da solo, ma legato ad atomi di idrogeno. È presente nell'acqua salata e in quella dolce…

30 Marzo 2025

Il cuore dell’oceano sta rallentando: conseguenze globali per il clima

La circolazione termoalina, spesso definita il "nastro trasportatore" dell’oceano, è un complesso sistema di correnti marine che regola il clima…

30 Marzo 2025

Read More