OLED, l’acronimo di Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico a emissione di luce, è quella tecnologia che permette di realizzare display a colori con la capacità di emettere luce propria. Proprio come i LED, e a differenza dei display a cristalli liquidi, i display OLED non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati, ma producono luce propria; questo permette di realizzare display molto più sottili e addirittura pieghevoli e arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia per funzionare.
Essendo quindi una tecnologia molto diffusa, un gruppo di scienziati e ricercatori della Korea Advanced Institute of Science and Technology della Corea, ha creato un’innovativa variante del tradizionale OLED. Basandosi infatti sulle proprietà della membrana trasparente dell’addome delle lucciole (chiamata cuticola) che genera la luce nel modo più efficiente conosciuto in natura, è stato ideato un nuovo tipo di diodi organico ad emissione di luce. Il team di ricerca coreano ha intuito e dimostrato che per conferire questa particolare proprietà è partito tutto dall’ordine gerarchico delle nanostrutture e dalla disposizione asimmetrica delle stesse.
Il risultato è stato un pannello 60% più luminoso dello standard e con un angolo di visione incrementato del 15%. Le scoperte del gruppo del KAIST sembrano appena iniziate e quindi probabilmente torneremo molto presto a parlare di questi OLED 2.0.
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