TENS: una nuova speranza per il dolore e l’affaticamento cronico del Long Covid

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La sindrome da long Covid è una condizione debilitante che colpisce milioni di persone nel mondo, causando sintomi persistenti come affaticamento cronico, dolore muscolare e articolare, e difficoltà cognitive. Questi disturbi, spesso descritti come una sorta di “nebbia mentale”, possono compromettere gravemente la qualità della vita. Di fronte a queste sfide, nuove ricerche suggeriscono che la stimolazione nervosa transcutanea (TENS) potrebbe offrire sollievo.

La TENS è una tecnica non invasiva che utilizza impulsi elettrici di bassa intensità per stimolare i nervi attraverso la pelle. Questa tecnologia è già impiegata con successo nel trattamento di diversi tipi di dolore cronico, come quello associato all’artrite e alla fibromialgia. Recentemente, il suo utilizzo è stato esteso per affrontare i sintomi del long Covid, con risultati promettenti.

 

La TENS allevia il dolore e l’affaticamento nel Long Covid

Uno degli effetti principali della TENS è la capacità di modulare la percezione del dolore. Gli impulsi elettrici agiscono bloccando i segnali dolorosi diretti al cervello e stimolando il rilascio di endorfine, che sono i naturali analgesici del corpo. Questo effetto può essere particolarmente utile per le persone che soffrono di dolori muscolari e articolari persistenti dopo l’infezione da Covid-19.

Oltre a ridurre il dolore, la TENS sembra anche migliorare la circolazione sanguigna e favorire il rilassamento muscolare. Questi benefici possono contribuire a ridurre la sensazione di affaticamento cronico, uno dei sintomi più debilitanti del long Covid. Alcuni studi suggeriscono che una stimolazione regolare potrebbe aiutare a ripristinare l’energia e migliorare la capacità funzionale nei pazienti.

Un ulteriore vantaggio della TENS è la sua semplicità d’uso e l’assenza di effetti collaterali significativi. I dispositivi TENS sono compatti, portatili e facili da utilizzare a casa, consentendo ai pazienti di gestire autonomamente i propri sintomi. Tuttavia, è importante che l’applicazione sia supervisionata inizialmente da un professionista sanitario per garantire un uso corretto e sicuro. Nonostante i risultati promettenti, sono necessarie ulteriori ricerche per consolidare l’efficacia della TENS nei pazienti con long Covid. Studi più ampi e controllati potrebbero fornire una comprensione più chiara dei meccanismi attraverso cui la TENS agisce su sintomi complessi come il dolore cronico e l’affaticamento.

 

Questa tecnologia potrebbe diventare una parte integrante del trattamento

È importante sottolineare che la TENS non rappresenta una cura definitiva per il long Covid, ma piuttosto un approccio complementare per la gestione dei sintomi. In combinazione con altre terapie, come la fisioterapia e le strategie di gestione dello stress, questa tecnologia potrebbe rappresentare una valida opzione per migliorare il benessere generale dei pazienti.

In conclusione, la TENS offre una nuova speranza per coloro che convivono con il dolore e l’affaticamento cronico del long Covid. Sebbene ci siano ancora molte domande senza risposta, i benefici osservati finora indicano che questa tecnologia potrebbe diventare una parte integrante del trattamento per una condizione che continua a sfidare la medicina moderna.

Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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