Sebbene ci proteggiamo sempre quando andiamo a ritirare i soldi, per non far vedere il PIN della nostra carta di debito, i ladri più astuti rubare tutti i nostri dati sensibili. Potrebbe essere stato scoperto, da un gruppo di ricercatori, un bancomat ultra sicuro in grado di reinventare il sistema.
Ancorando la loro idea inverosimile con la teoria della relatività speciale del fisico Albert Einstein, propongono di sostituire il sistema PIN con quella che viene chiamata una prova a conoscenza zero. Scopriamo insieme il modo in cui questo progetto funziona; la sicurezza viene applicata tramite il principio fisico della relatività speciale e non è richiesta alcuna assunzione computazionale.
Le prove a conoscenza zero sono una specie di giochi mentali, come i vecchi rompicapi. Nella crittografia, lo studio della comunicazione sicura, sono un metodo con cui la parte A dimostra alla parte B di sapere qualcosa. Il problema è che la parte A, il prover, non può rivelare le informazioni che conosce alla parte B, il verificatore. Tuttavia esiste un modo in cui il prover è in grado di aggirare l’avvertimento.
Lo studio per verificare che ciò che dice A è vero viene utilizzata la tricolorabilità di grafico. Quest’ultima è un problema matematico notoriamente difficile che i teorici studiano da anni. Pone la domanda: come si può colorare un’enorme mappa di forme con tre sfumature in modo che gli stessi colori non si tocchino mai? Ciò è qualcosa di incomprensibile per noi umani se non attraverso la tecnologia. Lo studio ha suggerito che ci vorranno anni per trovare una soluzione a tre colorazioni.
Utilizzando questo concetto ai bancomat e ai nostri sportelli automatici, gli autori dello studio suggeriscono di dare a tutti un dispositivo con una mappa colorata in modo univoco con una soluzione pre programmata a tre colorazioni. Per prelevare contanti, dobbiamo collegare il dispositivo a una presa esterna del bancomat, in questo caso il verificatore.La macchina interrogherà il nostro dispositivo il quale risponderà in modo immediato poiché è pre programmato.
In fine il bancomat verificherà la nostra identità e distribuirà i nostri contanti grazie alle risposte costantemente corrette del nostro dispositivo. Il progetto sembra solido, ma c’è bisogno di ulteriori prove e teorie in quanto non ci si può fidare completamente della sicurezza del sistema di mappe a tre colori. In modo del tutto ipotetico, qualcuno potrebbe registrare le scarse risposte del dispositivo sulla sua mappa e tentare di invertire il calcolo dell’immagine completa, consentendo loro di falsificare la nostra identità.
Se moltiplichiamo due numeri primi e otteniamo un numero molto grande, è difficile tornare ai numeri elementari. Lo stesso vale per la tricolorabilità. Proprio per questo come possiamo fare affinché queste macchine siano ad un livello di sicurezza incondizionata? L’idea alla base del progetto è come quando un poliziotto interroga due ladri. Se entrambi danno la stessa risposta allora staranno sicuramente dicendo la verità.
Due verificatori porranno contemporaneamente al rispettivo prover le solite domande sulla tricolorabilità. Al momento, i ricercatori affermano che il sistema funziona con i bancomat a 60 metri di distanza l’uno dall’altro. Se ogni prover sembra possedere la stessa, incalcolabile conoscenza, sarebbe sicuro dire che la nostra identità è verificata.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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