Come sarebbe la Terra se i dinosauri non si fossero estinti?

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L’evoluzione delle specie sulla Terra è qualcosa di eccezionale e sconvolgente. Un mistero che ha reso il nostro Pianeta unico nel Sistema Solare e tra i mondi che sino ad ora abbiamo conosciuto. Ma come sarebbe la Terra oggi se sessantasei milioni di anni fa, un asteroide non l’avesse colpita con la forza di miliardi di bombe atomiche, portando ad estinzioni di massa e alla scomparsa dei dinosauri?

 

Se non avessero incontrato l’asteroide, i dinosauri sarebbero diventati intelligenti come l’uomo?

Forse quell’evento catastrofico ha cambiato per sempre il corso dell’evoluzione, modificando in modo profondo il nostro Pianeta e la sua storia. Alcuni si sono chiesti se sia stato proprio questo evento a portare alla fine all’evoluzione dell’essere umano e a chiedersi se senza di esso noi saremmo davvero esistiti.

Quando i dinosauri scomparvero dalla Terra, i mammiferi sopravvissuti prosperarono, compresi i piccoli proto-primati da cui probabilmente è iniziata la nostra storia. Per questo ci si chiede se il genere umano è frutto del caso o se l’evoluzione di creature intelligenti in grado di realizzare strumenti, sarebbe stata comunque un finale inevitabile.

Spesso ci sentiamo, e forse siamo, la specie dominante del Pianeta. Ci sono quasi 8 miliardi di esemplari della nostra specie, quindi è fuori discussione che la nostra storia evolutiva abbia avuto successo. Ma questo basta per affermare che l’uomo, o una specie altrettanto intelligente, si sarebbe comunque avuta?

Magari se non si fossero estinti i dinosauri sarebbero diventati intelligenti quanto gli uomini lo sono oggi e avrebbero potuto produrre strumenti. Negli anni ’80 una teoria del genere fu elaborata dal paleontologo Dale Russell in un suo esperimento mentale.

 

Uno scenario comunque improbabile: una questione di cervello

Certo uno scenario del genere non sarebbe stato impossibile, ma secondo la scienza sarebbe comunque stato altamente improbabile. La biologia di un animale vincola infatti la direzione della sua evoluzione. Come spiega Nicholas R. Longrich. Senior Lecturer in Paleontology and Evolutionary Biology dell’University of Bath, i dinosauri ad esempio, erano molto abili nell’aumentare le loro dimensioni e ciò è accaduto più volte nel corso della loro storia evolutiva.

A partire dal Giurassico, diversi gruppi di dinosauri si sono evoluti fino ad arrivare a specie di grandi dimensioni, a volte davvero enormi e ciò è avvenuto in diversi continenti e in modi indipendenti. Ma ciò che non è mai accaduto nella storia dei dinosauri è lo sviluppo di un cervello grande.

I dinosauri hanno infatti mostrato una debole tendenza all’aumento delle dimensioni del cervello nel tempo. Rispetto alle dimensioni del cervello umano, che in media pesa 1,3 chilogrammi, i dinosauri avevano dei cervelli davvero molto piccoli.

Nel corso della loro storia evolutiva hanno sviluppato alcuni schemi di vita sociale sempre più complessi, unendosi in branchi e interagendo in modi diversi tra loro. Ma la loro storia è piuttosto ripetitiva, con alternanze evolutive che finisco sempre con erbivori giganti e carnivori con cervelli piccoli.

Nel corso di 100 milioni di anni di storia dei dinosauri nulla suggerisce dunque che, se non fosse stato per l’asteroide, i dinosauri si sarebbero evoluti in specie intelligenti in grado di sconvolgere il mondo.

 

I mammiferi hanno sempre battuto i dinosauri in dimensione del cervello

Per i mammiferi invece, la storia ha assunto sfumature diverse sin dal principio. Dall’inizio della loro evoluzione ripetutamente i mammiferi hanno accresciuto le dimensioni dei loro cervelli. Non hanno mai evoluto erbivori e carnivori supergiganti. Si è arrivati a cervelli massicci che hanno dato vita ad orche, capodogli, balene, elefanti, foche leopardo e scimmie antropomorfe.

Sono dunque i mammiferi che hanno sviluppato i cervelli più grandi e i comportamenti più complessi. Per questo la scomparsa dei dinosauri, che ha lasciato la Terra libera ai mammiferi, potrebbe aver permesso all’evoluzione di arrivare fino all’uomo. Ma anche possibile che questo evento da solo non sarebbe stato sufficiente.

 

La nostra storia è figlia del caso

La storia evolutiva dei primati suggerisce infatti che la nostra evoluzione era tutt’altro che inevitabile. La nostra storia è iniziata in Africa dove alcuni primati si sono evoluti in scimmie dal cervello grande e, in oltre 7 milioni di anni, hanno portato alla nascita dell’essere umano moderno. Ma le scimmie non esistevano solo in Africa, e in altri luoghi la loro evoluzione a preso strade molto diverse.

In Sud America ed in Nord America ad esempio, in momenti diversi e nel corso dei milioni di anni, molte volte le scimmie sono state presenti, eppure non si sono evoluti in ominidi intelligenti e, per qualche motivo che ci sfugge, si sono estinti.

Soltanto in Africa, l’evoluzione dei primati ha preso la strada che ha portato all’uomo. Anche senza la presenza dei dinosauri dunque la nostra evoluzione aveva bisogno della giusta combinazione di eventi e potrebbe dunque essere davvero frutto di fortunate coincidenze e del caso.

Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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