La NASA è da settimane al lavoro per aiutare le autorità americane a valutare quali siano i danni dovuti al forte terremoto in California di inizio mese. Le analisi saranno anche di aiuto agli ingegneri per la costruzione futura di opere strutturali che possano essere in grado di resistere alle profonde rotture che si potrebbero verificare in seguito a terremoti di questo tipo.
Ad eseguire le analisi è il reparto ARIA (Advanced Rapid Imaging and Analysis) del Jet Propulsion Laboratory della NASA (JPL). Grazie alle loro osservazioni, hanno potuto creare una mappa delle zone danneggiate, mostrando quali siano state le conseguenze dei due devastanti terremoti. In questa immagine possiamo osservare delle zone la cui colorazione varia dal giallo al rosso, questo cambiamento indica un danno alla superficie ed un suo cambiamento dalla precedente conformazione.
Gli scienziati e gli ingegneri della NASA, sono a lavoro quindi per cercare di scoprire quali siano i devastanti effetti nella profondità della Terra, provocati dai due forti terremoti della scorsa settimana in California. L’epicentro del terremoto in California, si è verificato poco vicino alla città californiana di Ridgecrest, e da allora la NASA continua ad investigare sulla zona, alla ricerca di eventuali profonde rotture o altre anomalie nel terreno, tramite le analisi satellitari.
Il California Earthquake Clearinghouse, sta tutt’ora cooperando con la California Air National Guard, il servizio geologico degli Stati Uniti e l’Agenzia Federale di Gestione delle Emergenze, per affrontare le conseguenze del terremoto e monitora continuamente la situazione assieme al programma disastri della NASA per cercare di determinare un quadro chiaro della situazione e dei danni.
Attraverso le analisi satellitari della NASA si possono infatti ottenere delle chiare osservazioni delle deformazioni subite dal terreno e che potrebbero provocare eventuali frane e smontamenti. Tutti i dati vengono poi messi a disposizione delle agenzie federali per cercare di prevedere ulteriori conseguenze catastrofiche del terremoto in California, e rispondere ai danni subiti dalla terra e dalle popolazioni locali.
Le analisi sono state possibili grazie alla mappa creata dall’ARIA grazie alle immagini realizzate dai satelliti Copernicus Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Per ottenere le immagini sono stati utilizzati i radar ad apertura sintetica (SAR) dei satelliti ESA. Si tratta di una serie di immagini catturate prima e dopo la violenta sequenza di terremoti che ha colpito la zona rispettivamente il 4 ed il 10 Luglio scorso.
Da queste immagini si è ottenuta la mappa che mostra un area di 250×300 km, in cui ogni pixel corrisponde ad un’area di 30 m di diametro. Nelle zone coperte da vegetazione la mappa satellitare non può essere considerata attendibile, ma può fornire indicazioni utili alle autorità e agli ingegneri, in merito ai danni subiti a causa del terremoto in California.
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