Sono sempre più frequenti le frodi telefoniche che riguardano la propria linea telefonica. Le truffe partono sempre da un finto operatore che si spaccia come appartenente ad un operatore telefonico e propone all’utente delle soluzioni allettanti economicamente con il fine di sottrarre dati sensibili o stipulare contratti con altri fornitori a sua insaputa. Ci sono vari modi per difendersi dalle false offerte e da queste chiamate indesiderate e in particolare TIM, uno dei più importanti operatori del settore e di conseguenza spesso, seppur in modo diverso, vittima di queste truffe, ha rilasciato per i propri clienti una serie di linee guida utili per tutelarsi, dimostrandosi sempre in prima linea per la difesa dei consumatori.
Sebbene possa essere difficile riconoscere in un primo momento una telefonata o una e-mail come una frode, ci sono alcuni dettagli che, se rilevati, possono insospettire e quindi suscitare la diffidenza necessaria ad evitare di cadere nella trappola tesa.
In primo luogo, consideriamo l’operatore che ci chiama, nel caso di una frode telefonica: sarebbe buona norma chiedere il nominativo e l’eventuale codice dell’operatore, fondamentali per una eventuale segnalazione a TIM. Il fatto stesso che queste informazioni non vengano spontaneamente fornite all’inizio della chiamata dovrebbe essere già di per sé un campanello d’allarme, in quanto la prassi degli operatori TIM è questa. Il codice eventualmente fornito (spesso i falsi operatori sono restii, ovviamente, a farlo) può poi essere verificato nelle apposite sezioni del sito TIM.
Altro dettaglio da notare, in questo caso specialmente se si riceve una chiamata su dispositivo mobile, è il numero dal quale si viene contattati. Solitamente, infatti, le telefonate provengono dai numeri 187 o 119, i due numeri principali dell’assistenza clienti di TIM, e in ogni caso mai da un numero anonimo, i numeri di contatto sono sempre visibili e ricontattabili.
Se questi primi dettagli non sono sufficienti o, se come avviene sempre più spesso, i truffatori hanno ben recitato questa prima parte del contatto, ci si può concentrare sul motivo della telefonata.
Per esempio, è bene insospettirsi se si viene avvisati di improvvise interruzioni del servizio oppure di un aumento dei costi della propria bolletta nel breve periodo. A questo punto, infatti, il falso operatore si prodigherà a proporre, spesso con insistenza, il passaggio a un’offerta a suo dire più vantaggiosa, aspettandosi una risposta affermativa. Si tratta infatti di offerte false, spesso studiate per far leva sull’emotività del consumatore, che è naturalmente orientato verso il maggior risparmio possibile.
Sempre legato a questo ultimo punto è il caso in cui l’operatore fasullo faccia leva sulla paura dell’utente di restare senza linea telefonica, millantando scadenze imminenti del contratto, rilevazione di presunti guasti tecnici o bollette che non risultano pagate: in questi casi, è opportuno mantenere la calma, congedare l’operatore e ricontattare direttamente il servizio clienti TIM ai numeri ufficiali per avere rassicurazioni in merito al proprio status cliente.
Un altro potenziale campanello di allarme è la richiesta di cambio della numerazione telefonica, cosa che TIM non propone per nuove offerte, per cui la portabilità del numero è ormai uno standard.
Non dobbiamo poi dimenticare di prestare attenzione alle richieste degli operatori: se richiedono dati legati al contratto (soprattutto il codice di migrazione), dati personali o bancari al di fuori di un contesto opportuno (come, per esempio, una richiesta venuta però dall’utente di cambiare offerta o fornitore), allora è bene essere cauti e non fornire nulla di quanto chiesto, congedando l’operatore e contattando direttamente TIM.
Infine, è bene diffidare dai falsi operatori TIM che propongono di passare ad altri gestori: nessun reale operatore TIM, infatti, proporrà mai la tariffa di un concorrente, sia perché non sono autorizzati a farlo, sia perché non avrebbe alcuna logica, in quanto obiettivo dell’operatore è quello di mantenere la propria clientela fidelizzata.
Riconoscere la truffa è il primo passo per garantire la propria sicurezza.
Oltre a quanto detto sopra, è bene notare che spesso le frodi telefoniche vengono perpetrate con chiamate ricorrenti e frequenti, spesso con l’utilizzo anche di numerazioni differenti, nessuna delle quali però è riconducibile ai numeri del servizio clienti TIM (che ricordiamo, sono il 119 e il 187).
Se si ricevono chiamate di questo tipo da operatori che si dichiarano TIM, è bene contattare direttamente l’operatore tramite i numeri sopra indicati, segnalando la potenziale frode, oppure inviare una mail all’indirizzo TIMaltuofianco@telecomitalia.it, includendo i propri dati, il proprio recapito telefonico e una descrizione di quanto accaduto, così che Tim possa poi verificare la situazione. Anche se il singolo utente può pensare che la propria segnalazione sia una goccia nell’oceano, è in realtà importante, in quanto ogni cliente che denuncia una frode è un piccolo passo che permette di eradicare il problema.
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