Martedì 22 Gennaio l’amministratore della NASA, Robert Lightfoot Jr., ha respinto un’incredibile e allo stesso tempo irrealizzabile offerta del Presidente americano Donald Trump. L’offerta consisteva in un budget illimitato per l’agenzia governativa a condizione che abbandonasse ogni progetto in corso per mandare un astronauta americano su Marte entro la fine del suo mandato.
Ogni esperto scienziato ed ingegnere ha confermato che l’ipotesi di raggiungere il Pianeta Rosso entro il 2021 è praticamente impossibile, anche se il Presidente dovesse avere un secondo mandato, e quindi rimanere in carica fino al 2025, non sarebbe un obiettivo realistico.
Una marea di problemi
Le difficoltà coinvolgerebbero non solo l’ambito temporale, ma anche sotto quello astronomico, logistico e della sicurezza: Se arrivare sulla Luna richiede circa tre giorni, per raggiungere Marte sarebbero necessari dai sei agli otto mesi. Di conseguenza c’è un aumento esponenziale del cibo necessario agli astronauti, che deve essere anche adatto a durare per un simile arco di tempo. L’aumento del tempo che l’equipaggio passa sull’astronave porta ad un rischio maggiore di infortuni, malattie e soprattutto delle radiazioni a cui esso è sottoposto, un rischio che la NASA non può permettersi di correre.
Un’ulteriore rischio, forse il più rilevante, è l’atterraggio su Marte: il carico più pesante mai atterrato sul pianeta è il rover Curiosity, di circa una tonnellata, un lander umano avrebbe un peso 20 volte maggiore. Un altro portavoce della NASA ha aggiunto “Il denaro può portarti così lontano ma qualsiasi ingegnere ti direbbe che lanciare più ingegneri su un problema non serve a risolverlo più velocemente“. Inoltre la differenza dei tempi delle orbite di Terra e Marte permette una finestra di lancio che si presenta solamente ogni 26 mesi.
La prossima arriverà a Luglio 2020, se si dovesse mancare si rischierebbe di scalare la missione di due anni. Eventuali ritardi minori lungo il percorso per un lancio su Marte possono rapidamente aggravarsi in battute d’arresto di due anni. Non è possibile intraprendere un viaggio di tre anni nello spazio senza testare prima l’attrezzatura, anche superando tutti i problemi ingegneristici in poco tempo, gli anni di test probabilmente spingono la scadenza oltre il 2025. E anche se tutto ciò fosse possibile, la richiesta di Trump implica l’arresto di tutte le missioni e progetti in corso.
“Questo implica lo spegnimento di tutti i rover, tutti i satelliti terrestri e licenziare migliaia di scienziati, si dovrebbero interrompere tutte le ricerche sulla robotica, fermare la ricerca sulla storia del cosmo, spegnere il Telescopio Hubble e lasciarlo andare alla deriva nello spazio“. Tutti gli scienziati concordano con Dal Skran, vice presidente della National Space Society, un gruppo di sostegno che promuove l’esplorazione spaziale umana: “Non succederà”.