Nella mattinata di ieri è stato reso noto che Donald Trump, il Presidente degli Stati Uniti, è risultato positivo al coronavirus. La decisione di sottoporsi al tampone è avvenuta dopo che una stretta collaboratrice del POTUS è risultata lei stessa positiva. Essendo stati a stretto contato nei giorni precedenti, la decisione è stata praticamente obbligata
A distanza di un giorno è invece arrivata un’altra notizia, Donald Trump è stato ospedalizzato. Anche questa decisione è stata sostanzialmente obbligata, ma il medico della Casa Bianca ha voluto sottolineare che andava tutto bene.
“Questa sera sono felice di riferire che il presidente sta andando molto bene. Non richiede ossigeno supplementare, ma in consultazione con specialisti abbiamo deciso di iniziare la terapia con Remdesivir”. Il farmaco in questione ha avuto risultati positivi nel trattare il coronavirus in alcuni pazienti, ma non è mai stato considerato valido al 100%, come molti altri farmaci.
A differenza del medico sopracitato, un altro consigliere di Trump ha dipinto la situazione in maniera leggermente diversa. È stata descritta una persona molto stanca e con alcune difficoltà respiratorie, due dei sintomi principali del Covid-19. In sostanza, c’è preoccupazione per la salute del Presidente, anche vista la sua età. La paura è che la situazione possa peggiorare in breve tempo.
Una prova che sottolinea questa preoccupazione è il fatto che è stato deciso per un trattamento sperimentale ovvero la somministrazione di un cocktail di anticorpi policlonali. Si tratta di un farmaco non approvato dall’organo di controllo statunitense, la FDA.
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