Non è una novità che durante questi due anni e più di pandemia, ci siamo tutti concentrati sul Covid-19 dimenticandoci di tutto il resto. Pian piano ci siamo ricordati come esistono altre patologie, come la semplice influenza, ma non solo. Si torna a parlare della tubercolosi e di come di fatto si tratta dell’infezione più letale in circolazione e il confronto è impietoso.
Per capire, a livello di numeri confermati nel mondo si parla di 1.449 morti confermati al giorno, un numero che fluttua in realtà, ma che non supera i 2.000 da molte settimane. Con la tubercolosi si parla invece di oltre 4.000 decessi ogni giorno, una situazione complicata e disastrosa. Prima del Covid-19 i casi all’anno di di morti erano 1,5 milioni. Il problema è che difficilmente questo cambierà e forse potrebbero salire.
Tubercolosi: una lotta dimenticata
Il problema più grande con la tubercolosi allo stato attuale è che rispetto a prima del Covid-19, la lotta nei suoi confronti è stata quasi abbandonata in diversi parti del mondo dando quindi alla possibilità all’infezione di attaccare sempre di più. Ad aggiungersi a questo c’è anche il discorso sulla resistenza ai farmaci in quanto circa il 5% dei nuovi casi risultano resistenti agli antibiotici.
Le parole degli esperti: “C’è stata una grave battuta d’arresto. La situazione con la tubercolosi resistente ai farmaci era orribile. Siamo passati da quello che onestamente considero un progresso incredibilmente lento, ma almeno un progresso, a un’inversione. La tubercolosi ha riguadagnato la dubbia distinzione. Sono molto preoccupato che i progressi compiuti possano essere ulteriormente erosi.”