Ultimamente in casa Twitter si sono registrati una serie di cambiamenti rilevanti che fanno capo a piani di aggiornamento importanti che puntano non soltanto all’introduzione di un nuovo concept applicativo in linea con i competitor basato su funzioni Twitter Lite per i mercati emergenti insediati dal digital divide, ma anche su update che migliorano notevolmente l’interattività e l’usabilità delle piattaforme social in linea generale.
Dopo una serie di incertezze, dicerie e rumor di corridoio concretizzatisi nei mesi a proposito dei cambiamenti da introdurre al sistema tweet del noto micro-blog si erge ora la voce dei portavoce ufficiali della società che riferiscono di un’avanzata fase di sperimentazione internazionale per l’introduzione dei fatidici 280 caratteri.
Finalmente stiamo per giungere ad una conclusione che porrà fine ai rimedi marginali indotti dalle restrizioni ai caratteri ed agli escamotage utilizzati per il no-count dei contenuti multimediali, dei link e delle menzioni a favore dei caratteri di testo.
Il test porterà quindi il numero limite di caratteri dagli attuali 140 a 280 realizzando quindi un raddoppio del numero di char da poter utilizzare nell’inoltro dei tweet. Allo stesso modo di quanto avviene attualmente, se il tweet supera il limite di soglia della visibilità questo verrà occultato e sarà necessario intervenire operando un click che vada ad espandere il contenuto. Lo sviluppatore di San Francisco ha sottolineato che:
“Riassumere i pensieri in un tweet, ci siamo passati tutti, è una fatica ma non un vero problema ad ampio raggio. Per esempio, quando una persona twitta in inglese o in italiano, si imbatte velocemente nel limite dei 140 caratteri e deve modificare il tweet in modo che si adatti perfettamente. Qualche volta, deve cancellare qualche parola che trasmette un significato o un’emozione importante, o non cinguettare affatto. Ma quando un ragazzo giapponese twitta nella sua lingua, non ha lo stesso problema: finisce di condividere il suo pensiero e ha ancora spazio a disposizione”
In lingue come il giapponese, il coreano e il cinese è possibile comunicare il doppio delle informazioni attraverso l’utilizzo di un singolo carattere, a differenza di lingue come l’italiano, l’inglese, lo spagnolo, il portoghese o il francese. Fondamentalmente, la scelta di propendere ai 140 caratteri era legato a questo aspetto ed al fatto di voler privilegiare un livello di layout di lettura più chiaro e conciso. Ad ogni modo, il fatto di superare la soglia dei canonici 140 char si accompagnerà al sistema di oscuramento del testo in eccesso, testo che sarà comunque raggiungibile dall’utente tramite una sua interazione.
Al momento si parla unicamente di una fase di testing per la quale non sono stati forniti gli estremi di riferimento per la compatibilità delle lingue, sebbene vi è certezza del fatto che l’update contemplerà il coinvolgimento di tutti i Paesi ad eccezione delle sopracitate location asiatiche.
“Stiamo cercando di estendere il limite da 140 a 280 caratteri, per quelle lingue meno ‘concise’ (che sono tutte tranne il giapponese, cinese, e coreano), anche se per il momento si tratta di un test in atto solo per alcune lingue, vogliamo essere trasparenti sul perché siamo entusiasti di questo esperimento”
Verrebbe da chiedersi perché si è ancora in una fase di testing che anticipa il rilascio vero e proprio dell’aggiornamento Twitter. Il motivo è che al mondo vi sono un gran numero di nostalgici che fanno da contorno all’entusiasmo di un pubblico che attende ormai da anni un serio cambiamento di rotta in tal senso. Ad ogni modo, pare che la decisione di procedere ad un’implementazione in via definitiva del nuovo sistema sia ormai cosa certa.
https://twitter.com/poniewozik/status/912787813069934592
Una situazione che potrebbe finalmente ridare nuovo sprint ad una piattaforma che nel corso di questi ultimi ani è andata in contro ad altalenanti vicende di mercato che hanno seriamente scosso la stabilità aziendale causando un rischio di concreto fallimento. Al momento, la società riferisce che:
“Solo una piccola percentuale di tweet inviati in giapponese è di 140 caratteri, appena lo 0,4% . In Inglese, invece, la percentuale di tweet a 140 caratteri sale vertiginosamente al 9%. In media, i tweet in Giappone non superano i 15 caratteri, mentre gli inglesi si portano a 34”
Numeri che dimostrano chiaramente il volere di un pubblico portato ora ad un rinnovato entusiasmo che fa da sfondo ad una diffusa frustrazione generale del passato che ha accompagnato milioni di fan della piattaforma nel corso degli anni fino ai giorni nostri. Uno sguardo d’insieme sugli altri mercati evidenzia la buona predisposizione all’inoltro di un maggior numero di tweet a fronte di un supporto espanso ai 280 caratteri. Per una società in difficoltà ciò si traduce certamente in una prima importante rivalsa. Non credete?
This is a small change, but a big move for us. 140 was an arbitrary choice based on the 160 character SMS limit. Proud of how thoughtful the team has been in solving a real problem people have when trying to tweet. And at the same time maintaining our brevity, speed, and essence! https://t.co/TuHj51MsTu
— jack (@jack) September 26, 2017
L’adozione di questo nuovo sistema Twitter per i caratteri gioverà ad una società in bilico? Lo scopriremo presto. Sebbene al quartier generale californiano l’atteggiamento è oltremodo positivo in relazione ad un trend innovativo atteso ormai da tempo c’è chi tra il pubblico dissente. Comunque sia Twitter non la tirerà per le lunghe, visto che come riferito:
“I tweet vanno dritti al punto con le informazioni o i pensieri che contano. Questo è ciò che non cambieremo mai”
E sulla base di quest’ultima affermazione vi invitiamo a rilasciare pure tutte le vostre personali considerazioni al riguardo. Ma in questo caso non siate brevi, date sfogo alle vostre perplessità ed a tutte le vostre opinioni.