Tra le stelle cadenti che illumineranno il cielo di San Lorenzo, vi sarà anche 2006 QQ23, l’asteroide che sfiorerà il nostro pianeta con il suo passaggio proprio la notte del 10 Agosto.
Secondo il Center for Near Earth Object Studies (CNEOS), l’asteroide 2006 QQ23, dovrebbe avvicinarsi al nostro Pianeta il 10 Agosto prossimo, poco dopo le 07:00 del mattino (precisamente ventitré minuti dopo l’ora esatta). Il passaggio avverrà alla breve distanza, considerando il range delle distanze astronomiche, ovvero a 7 milioni di chilometri dalla Terra, cioè una distanza pari a 20 volte quella che intercorre tra la Terra e la Luna. L’asteroide “sfiorerà” quindi il nostro pianeta ad una velocità tra 40 e 60 mila km/h.
La NASA lo ha incluso tra gli asteroidi potenzialmente pericolosi non per la sua distanza dalla Terra, ma piuttosto per le sue notevoli dimensioni. Si tratta infatti di un asteroide molto grande con una lunghezza di mezzo chilometro ed una larghezza di circa 200 m.
La particolarità sarà piuttosto la coincidenza del suo passaggio in una delle notti più famosa per l’astronomia, ovvero la notte di S. Lorenzo, quella in cui tradizionalmente si attende il passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi, le meteore che nella tradizione popolare sono associate alle lacrime del santo martire che fu arso vivo proprio nella notte del 10 Agosto e che ricordano le scintille della graticola su cui fu bruciato. Ma, anche se si dispone dei mezzi giusti, non tutti potranno godere del passaggio dell’asteroide 2006 QQ 23, sarà infatti visibile solo nell’emisfero Sud.
Potremo tuttavia rifarci guardando le stelle cadenti, anche se non saranno le Perseidi. Già perche nella notte del 10 Agosto in realtà vedremo lo sciame meteorico delle Aquilidi, anche queste molto attive e facili da osservare, che passeranno infuocandosi sopra le nostre teste nella notte tra il 10 e l’11 Agosto. Il passaggio delle Perseidi, sarà invece nella notte tra il 12 ed il 13 Agosto, con oltre 100 passaggi l’ora.
Sarà allora che vedremo quelle che sono descritte come le lacrime del santo e che il poeta Giovanni Pascoli associò alle lacrime del cielo “sereno, infinito e immortale” che piange osservando il Male che imperversa sulla Terra. Quel male che gli strappò via il padre, ucciso mentre tornava a casa il 10 Agosto del 1867.
E diciamo che al giorno d’oggi il cielo ha ancora molto da piangere.
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