Nelle profondità del Golfo del Messico è stato ripreso da una fotocamera subacquea, un calamaro gigante le cui dimensioni sono state stimate attorno ai 3,7 m di lunghezza. La telecamera da cui è stato ripreso da un gruppo di ricercatori americani, fa parte della strumentazione in dotazione alla nave oceanografica Medusa. Si tratta di un particolare strumento ottico che si illumina imitando la bioluminescenza di alcune meduse, così facendo riesce ad attirare le creature marine che si cibano di esse.
Calamaro gigante: il colossale mollusco abissale
I calamari giganti, appartengono alla famiglia Architeuthidae, a cui appartengono otto specie del genere Architeuthis. Questi cefalopodi abitano le profondità oceaniche e possono raggiungere i 10 m di lunghezza per le femmine e 13 m per i maschi. Il mantello, esclusi i tentacoli misura attorno ai 5 metri. Le dimensioni del calamaro gigante sono però state spesso sovrastimate. Si è parlato perfino di esemplari che superavano i 18 m, ma non sono mai stati documentati casi di calamari così grandi. Secondo il Dr. Steve O’Shea, le misure furono probabilmente sovrastimate a causa dei due lunghi tentacoli che si allungano come elastici. Sulla base dell’esame di 105 esemplari e dei becchi ritrovati all’interno dei capodogli, non sono mai stati ritrovati calamari con mantelli più lunghi di 2,25 m. Compresa la testa e le braccia, ma escludendo i tentacoli, la lunghezza supera raramente i 5 m.
Le braccia ed i tentacoli costituiscono la maggior parte della lunghezza del calamaro e le loro superfici interne sono ricoperte da centinaia di ventose con un diametro tra i 2 ed i 5 centimetri, circondate da anelli di chitina taglienti e dentellati. Il calamaro le usa per attaccare le sue prede. Possiedono inoltre dei grandi occhi con cui percepiscono meglio la scarsa luce abissale e sono in grado di percepire la luce bioluminescente.
Uno sfuggente mostro marino
Questi molluschi sono molto diffusi e si trovano in tutti gli oceani del mondo, a grandi profondità, è raro trovarli solo a latitudini tropicali e polari. Proprio per le grandi profondità a cui vivono, è molto difficile individuarli ed è raro che si avvicinino alle telecamere come in questo caso.
Come hanno affermato i ricercatori della NOAA che hanno effettuato le riprese, “ciò che una volta erano mostri da temere ora ci appaiono come creature curiose e magnifiche. La scienza e l’esplorazione hanno reso il mondo meno meno spaventoso”.
Le immagini riprese dalla NOAA mostrano questo straordinario mollusco ripreso a 750 m di profondità mentre esplora la telecamera con i suoi tentacoli. Dopodiché l’intero animale compare davanti all’obiettivo per un breve istante, prima di sparire di nuovo nell’oscurità dell’abisso.
Video: NOAA