Una persona sviluppa la malattia di Alzheimer ogni 3 secondi, secondo l’Alzheimer Disease International, il numero di persone che convivono con questa forma di demenza più comune è attualmente di circa 50 milioni ma entro il 2050, gli esperti hanno stimato che questa cifra sarà triplicata.
La novità
I test genetici hanno rivelato che 31 dei partecipanti nel gruppo esprimevano il gene APOE4.
I portatori di questo gene hanno quasi tre volte in più rispetto agli altri la possibilità di sviluppare la malattia di Alzheimer con tendenza ad un esordio in età giovane.
Quando il team ha confrontato i dati del gruppo di laboratorio con i dati di riferimento, è stato possibile distinguere tra quelli con e senza il gene APOE4 in base al modo in cui hanno giocato a Sea Hero Quest.
Quelli con una predisposizione genetica all’Alzheimer “hanno intrapreso percorsi meno efficienti per raggiungere gli obiettivi del checkpoint” e “hanno peggiorato le attività di navigazione spaziale“, osserva il Prof. Michael Hornberger dell’UAA, che è il ricercatore principale. “Questo è molto importante perché parliamo di persone persone senza problemi di memoria.”
Un punto di vitale importanza, poichè, come la maggioranza degli esperti afferma, i deficit di memoria sono si segno patognomonico di patologia, ma hanno un esordio quando la stessa si trova in uno stato avanzato e inesorabilmente intrattabile, non a caso un test di memoria effettuato sui soggetti sottoposti al precedente esame “videoludico” non ha rilevato differenze significative.
Aiutare la diagnosi
Avere la capacità di rilevare il rischio di Alzheimer con un semplice gioco potrebbe, quindi, aiutare a creare metodi di diagnosi più efficaci e potrebbe anche aiutare con il trattamento futuro.
La lotta con uno dei mali più devastanti è solo all’inizio, ma tassello dopo tassello e con la ricerca il quadro terapeutico efficace è si distante ma non irraggiungibile.