Anche gli Stati Uniti, nonostante i numeri ancora piuttosto preoccupanti relativi ai nuovi casi di positività al coronavirus, stanno finalmente iniziando ad “aprirsi”. Questo è sicuramente il primo passo verso un ritorno alla normalità, dopo settimane e mesi capaci di mettere a dura prova anche e soprattutto la sanità mentale dei cittadini, costretti all’isolamento domiciliare. Ma i funzionari della sanità pubblica avvertono: la situazione è molto seria e si potrebbe tornare ad un lockdown generale, il che sarebbe davvero terribile per la salute mentale.
La dottoressa Elinore McCance-Katz, assistente segretaria per la salute mentale e l’abuso di sostanze, ha dichiarato che potrebbe esserci un aumento del numero di suicidi, di morti per overdose di sostanze stupefacenti e casi di abuso domestico, oltre a più generali fattori di stress per la salute mentale, ove dovesse entrare in vigore un secondo lockdown. “Spero vivamente che ciò non accada“, ha dichiarato la dottoressa. “Dobbiamo discutere dei rischi rispetto ai benefici di questo tipo di misure e direi che lo stesso approccio potrebbe portare danni irreparabili“.
È importante sottolineare che la Cina ha proprio in questi giorni imposto un nuovo lockdown, simile a quello attuato nei mesi di gennaio e febbrai a Wuhan, nella regione nord-orientale del paese, dopo che nell’area si è verificato un incremento di casi di Covid-19. Un secondo lockdown potrebbe quindi essere plausibile negli Stati Uniti e il dottor Richard Watkins, infettivologo e professore presso la Northeast Ohio Medical University, ha dichiarato: “Tutto dipenderà dall’eventuale insorgenza di un nuovo picco di infezioni dopo la riapertura“.
Tuttavia, la guardia nel paese resta ancora molto alta, motivo per cui le possibilità che le cose precipitino ancora sono piuttosto contenute: “Penso che in virtù delle raccomandazioni sul distanziamento sociale, ormai conosciute dai cittadini, un nuovo e drastico lockdown del paese sia improbabile“, ha dichiarato il dottor Amesh A. Adalja, ricercatore presso il Johns Hopkins Center for Health Security.
Ma malauguratamente la situazione dovesse precipitare nuovamente, in che modo una nuova “serrata” impatterebbe sulla nostra salute mentale? “Un secondo blocco sarebbe devastante per la comunità. Si diffonderebbe la sensazione il virus abbia trionfato, gettando le persone in una condizione di grande sconforto“, ha dichiarato John Mayer, autore del libro, popolare negli Stati Uniti, Family Fit: Find Your Balance in Life. “Molte persone stanno già lottando con l’isolamento dovuto alla quarantena. Si sentono sopraffatti“, aggiunge Thea Gallagher, direttore del Center for the Treatment and Study of Anxiety presso la Perelman School of Medicine, dell’Università della Pennsylvania.
“Il cambiamento è difficile per la maggior parte delle persone”, dice Gallagher, “e può diventare un problema che ci siano tanti cambiamenti in così poco tempo. Speriamo di riadattarci ai nuovi stili di vita, in modo tale che se dovessimo tornare al lockdown, la sensazione di oppressione sarebbe limitata“. Un secondo blocco potrebbe infatti innescare problemi di salute mentale come la depressione e l’ansia, ma anche sintomi fisici: l’aumento di peso e la letargia sono comuni in tempi come questi, aggiunge Gallagher.
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