Da alcuni esperimenti sui topi è emerso che l’aggiunta di un metabolita naturale, l’alfa-ketaglutarate (AKG), al cibo porta ad una migliore condizione di vita nei soggetti in età avanzata. I topi anziani risultavano essere più in salute e con un periodo di disabilità e propensione alle malattie relativamente più breve.
In genere questo metabolita viene prodotto in minore quantità man mano che ci si avvicina alla vecchiaia e, secondo studi precedenti, il digiuno e l’attività fisica ne stimolano la produzione, aumentando quindi la longevità. Visto che non può essere assunto attraverso la dieta, l’unica alternativa sono integratori a base di AKG.
Il professor Gordon Lithgow, si è detto soddisfatto di aver raggiunto buoni risultati sul miglioramento delle condizioni di vita in vecchiaia e sulla longevità dei topi, soltanto grazie ad una sostanza che è naturalmente prodotta anche dal nostro corpo e che sappiamo essere sicura e non dannosa per l’organismo.
Un metabolita naturale potrebbe essere il segreto per l’elisir di lunga vita
Dagli esperimenti è emerso che nei topi si ha un allungamento della durata della vita di circa il 12% in media. Questo è dovuto ad un miglioramento delle condizioni vitali e ad una riduzione del tempo in cui in vecchiaia iniziano ad insorgere malattie e disabilità legate all’avanzare dell’età.
Azar Asadi Shahmirza, borsista post-dottorato e a capo dello studio ha affermato che “i topi nutriti con AKG hanno mostrato una diminuzione dei livelli di citochine infiammatorie sistemiche. Il trattamento con AKG ha inoltre promosso la produzione di interleuchina 10 (IL-10) che ha proprietà antinfiammatorie e aiuta a mantenere la normale omeostasi dei tessuti. L’infiammazione cronica favorisce fortemente l’invecchiamento. Riteniamo dunque che la soppressione dell’infiammazione potrebbe essere la base per l’estensione di durata della vita e probabilmente migliora la salute. Non abbiamo inoltre osservato effetti negativi significativi relativi alla somministrazione cronica del metabolita.”
Ci sono differenze tra maschi e femmine
Inoltre si è notato che il miglioramento delle condizioni generali era più frequente nella popolazione femminile dei topi. Nelle femmine infatti è stato notato una migliore condizione ed un colore più accentuato nella pelliccia, assieme ad un miglioramento della postura e delle condizioni della spina dorsale, oltre che nelle capacità di “rizzare il pelo”. Nei maschi invece è stato notato un miglioramento nella massa muscolare, nella postura, nella forza, oltre che una migliore salute degli occhi e una diminuzione nel tasso di incidenza dei tumori.
Secondo gli scienziati queste stessi risultati potrebbero essere ottenuti nell’essere umano. Per questo al Center for Healthy Longevity dell’Università Nazionale di Singapore (NUS) è in programma una sperimentazione clinica sull’AKG che coinvolge persone di età compresa tra 45 e 65 anni.