Un nuovo studio ha suggerito che consumare uva potrebbe risolvere i danni causati dai raggi UV sulla pelle. I partecipanti allo studio, che hanno assunto uva per due settimane, hanno trovato un minor rischio di scottature. Inoltre lo studio è stato in grado di trovare una correlazione tra intestino e pelle, in quanto le persone che avevano una resistenza ai raggi UV avevano anche dei profili microbiomici e metabolomici unici.
I risultati suggeriscono quindi che i composti naturali, chiamati polifenoli, presenti nel frutto potrebbero essere i responsabili di questi effetti protettivi. Questo nuovo studio sta a rafforzare già quello che era stato dimostrato da altri studi. In questo nuovo studio i ricercatori hanno esaminato l’impatto del consumo di polvere d’uva intera per 14 giorni contro il fotodanneggiamento della luce UV.
La risposta della pelle ai raggi UV è stata esaminata prima e dopo aver consumato uva per due settimane, determinando la dose soglia di radiazione UV che ha indotto l’arrossamento visibile dopo 24 ore: la dose minima di eritema. Inoltre, hanno intrapreso l’analisi metabolomica del microbioma intestinale, del sangue e dei campioni urinari. Un terzo dei soggetti ha dimostrato resistenza ai raggi UV dopo il consumo di uva, e questi stessi soggetti hanno mostrato differenze significative nel microbioma e nel metaboloma. Gli stessi tre metaboliti urinari erano depressi nel gruppo resistente ai raggi UV.
Un metabolita in particolare (2′-desossiribosio) è un forte indicatore di fotodanneggiamento ridotto e suggerisce profili genetici unici di rilevanza per la medicina personalizzata. Inoltre tre dei volontari resistenti alla luce UV hanno mostrato una risposta duratura in cui la protezione dai raggi UV è rimasta dopo essere tornati a non consumare uva per altre quattro settimane. Quindi questo studio afferma che nella popolazione esistono persone che resistono alle scottature grazie al consumo d’uva e che esiste una correlazione tra l’asse intestino-buccia e la resistenza ai raggi UV.
Oltre 3 milioni di persone ogni anno sono colpite dal cancro della pelle e in gran parte a causa proprio dell’esposizione alla luce solare. Dai dati è emerso che una persona su cinque svilupperà il cancro della pelle all’età di 70 anni. La maggior parte dei casi di cancro della pelle sono associati all’esposizione alle radiazioni UV del sole: circa il 90% dei tumori della pelle non melanoma e l’86% dei melanomi, rispettivamente. Inoltre, si stima che il 90% dell’invecchiamento della pelle sia causato dal sole. Quindi è bene fare del cibo la nostra medicina proprio come ai tempi di Ippocrate. Tuttavia oltre 2500 anni ancora stiamo imparando cosa significa questa affermazione.
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