Il prossimo passo della lotta alla pandemia sarà la somministrazione della terza dose dei vaccini, ma non si capisce bene quando questo dovrebbe avvenire per la popolazione generale. La situazione in merito è complicata visto che ci sono voci a favore e voci contrarie. Tra quest’ultime c’è quella più rumorosa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che spinge per ritardare il richiamo.
Il motivo dietro a questa voglia di aspettare è legata ai paesi più poveri. L’OMS sta sostanzialmente chiedendo di aiutare i paesi con un tasso di vaccinazione praticamente nullo a proteggere la propria popolazione spedendo tali dosi. Di fatto al momento c’è ancora un problema di produzione e le dosi non bastano per tutti. Non aiutarli potrebbe rivelarsi una strategia sbagliata.
Vaccini: le terze dosi
La questione sulle terze dosi dei vaccini viaggia su due binari per quanto riguarda le critiche. Uno è quello della scarsità di dosi a disposizione mentre l’altro riguarda le poche informazioni a disposizioni sull’efficacia del richiamo o degli effetti collaterali che possono causare. Da questo punto di vista però Israele sta iniziando a rilasciare dati importanti che indicano come l’efficacia aumenta e il livello di protezione con essa.
Le terze dosi dei vaccini stanno dimostrando di avere effetti positivi nel proteggere contro la variante Delta che è di fatto la preoccupazione più grande al momento, e lo è da mesi. Rispetto alle altre varianti riesce a superare con più facilità le difese immunitarie anche su una persona che ha finito il ciclo di immunizzazione. Ora le autorità devono soppesare gli aspetti positivi e negativi per capire come procedere.