Alla fine il Regno Unito ha avuto ragione con il suo piano vaccinale. Il governo aveva deciso di puntare più sul somministrare la prima dose a più persone possibili allontanando l’incombenza della seconda che dal dovere essere fatta entro 3 settimane è passata a 12. Già c’erano le prime avvisaglie sull’aumento di resistenza al virus con una singola dose di vaccino quindi si è puntato su questo fattore.
Secondo una nuova ricerca, è un’idea vincente. Apparentemente i risultati dello studio Siren hanno evidenziato che una singola dose del trattamento di Pfizer è in grado di abbattere fino al 75% dei contagi che poi risultano asintomatici. Una riduzione drastica che non solo è positiva di per sé, ma ha un aspetto positivo secondario. Con la diminuzione degli asintomatici risulta più facile circoscrivere eventuali focolai.
L’effetto dei vaccino
Le parole di uno degli autori dello studio, Mike Weekes: “Due settimane dopo una singola dose del vaccino Pfizer, abbiamo visto una riduzione del 75% delle infezioni asintomatiche da coronavirus negli operatori sanitari. Abbiamo visto una riduzione simile delle infezioni sintomatiche. Prevedo un effetto analogo nella comunità. Ciò significherà una sostanziale riduzione della trasmissione del virus man mano che sempre più persone vengono vaccinate, il che è davvero un’ottima notizia”.
Ovviamente questo dimostra il fatto che una singola attualmente in circolazione non basta per fornire un’immunità definibile valida. Come detto però, è una notizia positiva. Sempre più paesi stanno pesando di seguire l’esempio del Regno Unito il cui effetto si può tranquillamente vedere nei numeri giornalieri i quali sono crollati dopo il picco causato dalla variante inglese, quella stessa variante che ora starebbe causando la nascita della terza ondata un po’ ovunque.