La presenza di forme di vita sul pianeta Venere è un argomento che ha interessato gli astronomi per decenni. Secondo uno scienziato russo, l’Unione Sovietica avrebbe registrato prove di strani fenomeni sul pianeta durante la Guerra Fredda, quasi 40 anni fa, in particolare di qualcosa in movimento sulla superficie. La sonda Venera 13 fu lanciata dall’URSS nel 1981 per esplorare Venere, toccandone l’atmosfera circa un anno dopo.
I dettagli della missione furono tenuti nascosti, poiché arrivarono in un momento di grandi tensioni tra il paese e gli Stati Uniti, dopo che la missione americana Apollo 11 consentì ai primi due esseri umani di toccare la Luna nel 1969. Ma, 30 anni dopo, lo scienziato russo Leonid Ksanfomaliti sostene che gli scatti raccolti da Venera 13 contenessero prove della vita su Venere.
In piena Guerra Fredda, la sonda avrebbe immortalato su Venere qualcosa che finora è rimasto nascosto al mondo
Un documentario avrebbe rivelato i dettagli di tutta la storia: una sonda spaziale sovietica raggiunge il pianeta più caldo del Sistema Solare: Venere. Un lander carico di telecamere e strumenti scientifici si tuffa per oltre 48 chilometri attraverso nuvole di acido solforico del pianeta per raggiungere la superficie e la sonda restituisce immagini che sembrano mostrare qualcosa che si muove sulla superficie.
In un’immagine in particolare, la sonda di atterraggio Venera 13 avrebbe ritratto su una lastra di pietra un oggetto dalla forma vagamente simile ad un granchio a pochi centimetri da essa. In un’altra immagine, questo oggetto sembra poi trovarsi in una posizione diversa. Tuttavia, il professor Christopher Orwell potrebbe aver dato una spiegazione più razionale del fenomeno: “Durante gli anni Settanta e Ottanta, sapevamo ben poco delle missioni di Venera su Venere. Gli analisti della NASA, dopo aver esaminato le foto, hanno concluso che potesse probabilmente trattarsi del copri-obiettivo della fotocamera di Venera“.