Secondo quanto emerge da un nuovo studio, la nostra Via Lattea non sarebbe affatto piatta. La nostra galassia avrebbe piuttosto la forma di un disco deformato e contorto. Fino ad ora la avevamo immaginata come un disco su un unico piano, forse solo un po’ leggermente rigonfio nel suo centro, ma pur sempre un disco. Invece sembrerebbe non essere così, la Via Lattea è deformata ai bordi.
Questo è quello che emerge dallo studio di Dorota Skowron dell’Università di Varsavia, che afferma che molte delle stelle che si trovano quasi alla periferia della nostra galassia, ovvero a circa 60.000 anni luce dal centro, sono posizionate circa 4500 anni luci al di sopra o al di sotto del piano della Via Lattea. Ciò significa che la nostra galassia è deformata ai suoi bordi, verso il “basso” o verso “l’alto”.
Questo studio, pubblicato sulla rivista Science, è quindi la conferma di quello effettuato da un team di ricerca cinese e pubblicato lo scorso 4 Febbraio su Nature Astronomy.
La conclusione della deformazione della Via Lattea è arrivata a seguito dello studio della distribuzione di stelle già note, come le Cefeidi. Queste stelle hanno luminosità variabile nel tempo in modo abbastanza regolare e possono quindi fornire delle informazioni precise sulla nostra galassia. La variabile che regola la loro luminosità è infatti solo la distanza: più appaiano deboli, più sono lontane dall’osservatore, in questo caso dalla Terra, luogo da cui le osserviamo.
Per realizzare lo studio, sono state presi in esame i dati provenienti dall’osservazione di oltre 2400 Cefeidi, tramite i quali i ricercatori hanno realizzato, per la prima volta, una sorta di mappa in 3D della Via Lattea. Dall’analisi di questa mappa si evince appunto che, ai suoi bordi, le stelle non sono sullo stesso piano di quelle più vicine al centro.
Come ha spiegato la Skowron, le Cefeidi ci permettono di avere un quadro recente della conformazione della nostra galassia. Si tratta infatti di stelle molto giovani rispetto all’età della Via Lattea. Quest’ultima ha infatti ben 10 miliardi di anni, mentre le Cefeidi ne hanno “appena” 200 milioni.
E da questa analisi della struttura attuale della Via Lattea, è emerso che essa possiede un raggio di circa 70.000 anni luce. I bracci che compongono la sua spirale sono quattro e sono deformati alla periferia in direzioni opposte. Anche il suo spessore non è regolare, al contrario di quanto era stato fino ad ora pensato, è leggermente più spessa ai bordi e non al centro.
Non sappiamo bene perché abbia questa forma, gli astronomi hanno iniziato a formulare qualche ipotesi, ma ancora non vi è nessuna certezza. C’è anche chi, come Richard de Grijs dell’Università di Macquarie, coautore della ricerca, sostiene che possa esserci più di un motivo per la forma e la struttura attuale della Via Lattea.
Ad esempio tra le cause vi potrebbero essere la fuga di stelle dalla galassia, che si disperdono ai bordi; oppure potrebbe essere la conseguenza degli scontri che sappiamo essa ha avuto con altre galassie più piccole; o magari l’influenza gravitazionale con altre galassie vicine, che potrebbero in qualche modo deformare le regioni più periferiche della Via Lattea.
Ciò che sembra essere certo è solo che, a circa 26.000 anni luce dal centro, la galassia si distorce, proprio nel punto in cui si trova anche il nostro sistema planetario, per poi accentuarsi a circa 32.000 anni luce dal cuore nero della Via Lattea.
Che si sia aperta quindi una nuova strada per lo studio e la conoscenza della storia della Via Lattea? In effetti questo studio potrebbe gettare nuova luce sulla ricerca per la determinazione della storia evolutiva della nostra galassia, come anche per la previsione di come potrebbe evolversi nel futuro.
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