No, il successo non riguarda qualche invenzione particolare che faciliterà i viaggi spaziali, ma piuttosto un qualcosa che dovrebbe venire dopo. Si tratta del portare avanti il genere umano e quindi la riproduzione e la procreazione. Come si sa la permanenza nello spazio causa alcuni effetti negativi al corpo umano e tra questi effetti ce ne sono alcuni che riguardano l’apparato riproduttivo maschile, e più nello specifico lo sperma.
La microgravità e le radiazioni influiscono sui campioni freschi e quindi l’alternativa è congelarli per poi utilizzarli a viaggio concluso, o comunque con un utilizzo immediato. Uno studio si è quindi concentrato sul capire cosa succede a campioni congelati a seguito della microgravità. Per imitare tale condizione un piccolo velivolo contenente tali campioni ha effettuato movimenti parabolici per 20 volte salendo nell’atmosfera e poi scendendo a grande velocità
Viaggi spaziali, sperma congelato e microgravità
Ovviamente queste condizioni non risultano essere così estreme come nel caso dello spazio profondo, ma è un inizio. In ogni caso questo primo step è risultato essere un successo visto che l’analisi dello sperma alla fine del tutto è risultato essere positiva. Detto questo dall’equazione è stata tolta solamente la microgravità, ma come detto c’è anche la questione delle radiazioni.
Per questo aspetto ci sono altri studi in corso d’opera che cercano di capire gli effetti di queste radiazioni. Molti di questi sono ai primi stati è stanno sfruttando campioni biologici di mammiferi come i topi. Alcuni di questi hanno mostrato che anche se ci sono dei cambiamenti poi una volta riportati sulla Terra hanno portato alla nascita di individui sani; il DNA umano è ovviamente molto diverso e quindi c’è altro da capire.