Ogni volta che vengono trovati i resti di un animale conservato sotto i ghiacci, i ricercatori fanno festa. Di recente è successo qualcosa di simile, un po’ meno emozionante da un lato, ma incredibile da un altro. Cosa? La scoperta di un particolare pezzo di muschio ancora in vita, vita in senso vegetale ovviamente. Apparentemente si tratta dell’eredità di una piccola era glaciale avvenuta tra il 1550 e il 1850 che ha spinto i ghiacci millenari di un’isola canadese, collocata nel circolo polare artico, ad allungarsi e ha inghiottire tale pezzo di vita.
A distanza di quasi un paio di secoli una ricercatrice, la biologa evolutiva Catherine La Farge, ha riscoperto il muschio sotterrato. La specie prende il nome scientifico di Aulacomnium turgidum e il ghiaccio aveva preservato una folta chioma verde, ma anche della vita. Si tratta di un’incredibile novità visto che il ghiaccio si conserva, ma finisce anche per uccidere gli organismi; se così non fosse la certi aspetti della fantascienza non sarebbero considerati tali.
La vita sotto il ghiaccio artico
A differenza di altre piante il muschio tende ad essiccarsi quando le temperature precipitano. È una sorta di meccanismo di difesa che permette a tale organismo di non venir danneggiato dai cristalli di ghiaccio che si formano nell’acqua contenuta nei tessuti. Evidentemente è una difesa efficace in quanto in questo caso ha permesso la sopravvivenza del campione sotto lo strato ghiacciato.
Questo scoperta sottolinea come il permafrost sia la casa di numerosi organismi ancora in vita, ma congelati. Non si tratta solo del muschio, ma più volte sono stati trovati microrganismi. Sicuramente per via dell‘aumento delle temperature a livello globale sempre più ritrovamenti verranno effettuati nel giro di poco.