In questi periodi segnati dalla pandemia di Covid-19, nel campo dell’alimentazione si sente molto parlare della vitamina D, visto che molti dietologi ed esperti di salute dicono che potrebbe ridurre la gravità dei sintomi. La vitamina, infatti, è nota per aiutare a sostenere il sistema immunitario diminuendo l’infiammazione nel corpo causata dal virus. Tuttavia, bisogna assumerla con moderazione, così come ogni altro nutriente, o si possono venire a creare situazioni e squilibri spiacevoli per il nostro corpo. Scopriamoli di seguito.
Uomini e donne adulti sono incoraggiati a consumare 15 microgrammi (mcg) di questa vitamina ogni giorno, dice Webster. Per chi ha più di 70 anni, l’indennità dietetica raccomandata è di 20 mcg. In alcuni casi, gli operatori sanitari prescriveranno dosi più elevate del supplemento ai pazienti che sono carenti o bassi in questa vitamina. Tuttavia, assumere dosi elevate quando i livelli sono buoni non solo non è necessario, ma potrebbe anche essere pericoloso.
“Prima di iniziare un regime di integrazione, è importante consultare un operatore sanitario e assicurarsi che il proprio stato di vitamina D sia continuamente monitorato per valutare eventuali modifiche che potrebbero essere necessarie dopo aver iniziato a prendere la vitamina“, aggiunge Ali Webster, esperta nutrizionista e dietologa.
Poiché la vitamina D è una vitamina liposolubile, il che significa semplicemente che è meglio assorbita e trasportata nel corpo se viene consumata con i grassi. Webster spiega che questa vitamina aumenta l’assorbimento di calcio nel sangue che può causare una serie di problemi. Uno di questi problemi è la nausea o persino il vomito. Inoltre, con un abuso si potrebbe andare incontro a frequenti stati di disidratazione, stanchezza generale ed addirittura dolori articolari. Quindi, è raccomandato rispettare le dosi consigliate e ciò che sottoscrive il proprio medico o esperto nutrizionista.
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