Il World Wide Web, meglio conosciuto con la sua sigla WWW, è il sistema che permette di usufruire di gran parte dei contenuti su Internet e fu ideato da un ricercatore del CERN per gestire grandi volumi di informazioni. Un sistema che tutti noi usiamo quotidianamente e che ci permette di svolgere molte delle nostre azioni quotidiane.
Il World Wide Web fu descritto ufficialmente per la prima volta il 12 marzo del 1989 dal suo inventore Tim Berners-Lee, in un documento che Berners-Lee presento ai suoi superiori del CERN di Ginevra.
Il World Wide Web, non rappresenta l’intero mondo di internet (ad esempio le app non fanno parte del web) ma è di certo il suo principale servizio. Dalla sua nascita, avvenuta 30 anni fa, ha di certo rivoluzionato il mondo, con le sue infinite potenziali ed applicazioni.
Ma alla sua alba, era solo la descrizione fatta da un ricercatore del CERN, di un sistema che sarebbe stato in grado di gestire l’enorme quantità di dati e materiale scientifico legato alle sperimentazioni del CERN e dei 17.000 scienziati che vi lavoravano. Il suo nome natio era MESH, la definizione di World Wide Web sarebbe arrivata più tardi, dallo stesso Berners-Lee.
Tim Berners-Lee pubblicò la prima pagina web nel 1990, assieme ai suoi collaboratori. La pagina si trova tutt’ora all’indirizzo http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html, e contiene la storia ed i documenti della nascita del W3, assieme ad alcune informazioni e la biografia dei suoi padri.
Berners-Lee ospitò il primo server sul suo computer, con su un’etichetta bene visibile che recitava “non spegnete, è un server!”. Il computer era un NeXT, un computer della società fondata da Steve Jobs dopo essere andato via dalla Apple. La pagina originale era una descrizione del progetto, con una spiegazione ed alcuni collegamenti ipertestuali per raggiungere altre pagine. Si trattava quindi dei primi link, il sistema principale su cui ancora oggi si basano le pagine web.
Il World Wide Web crebbe e si sviluppò rapidamente, divenendo disponibili anche al di fuori del CERN nel giro di un solo anno. Nel Marzo del 1991, vennero infatti messi a disposizione i file necessari per usare il sistema W3, ovvero quello che di fatto era il primo browser della storia.
Nell’Agosto dello stesso anno, venne dato il pubblico annuncio dell’invenzione di Berners-Lee. Il primo server ad essere attivato negli USA, fu quello del centro di ricerca SLAC, della Stanford University, nel Dicembre sempre del 1991.
La ricerca e lo sviluppo del World Wide Web richiesero la partecipazione e gli sforzi anche di persone esterne al CERN. Era necessaria una grande quantità di lavoro per scrivere tutti i codici necessari ad un utilizzo globale del W3.
IL grande impegno di molte persone, permise al CERN di mantenere la sua promessa. Nell’Aprile del 1993 infatti, il CERN aveva dichiarato che presto la tecnologia W3, sarebbe stata di libero utilizzo per tutti quanti e gratuitamente. Alla fine di quello stesso anno il CERN contava già circa 500 server per il web, in grado di generare circa l’1% del traffico di internet.
Attualmente Berner-Lee si occupa ancora della sua creatura. Ha creato il World Wide Web Consortium (W3C), un organizzazione non governativa per promuovere il Web e cercare di salvaguardare gli ideali per cui fu da egli stesso creata: la condivisione delle informazioni. Con lo stesso scopo fondò nel 2009 la World Wide Web Foundation, un’associazione per rendere internet disponibile ed accessibile a tutte le persone, ovunque si trovino nel mondo.
Tim Berners-Lee attraverso una lettera aperta, ha comunicato ciò che si augura per il futuro del web, ovvero che “giunga finalmente alla maturità e diventi davvero lo strumento al servizio dell’umanità che in molti abbiamo sognato ma che al momento non è davvero”.
Il pensiero di Berners-Lee, noto ormai da anni è chiaro, ci sono molte situazioni che impediscono alla rete di svilupparsi nella direzione intrapresa inizialmente. E cita ad esempio la gestione “economica” dei servizi, indirizzata soprattutto a ricavare utili, spesso utilizzando in maniera impropria i nostri dati sensibili, ma anche verso un eccessiva divisione giuridica, con regole differenti in Europa, Stati Uniti e Cina, che secondo lui ostacolano, uno sviluppo armonico ed omogeneo del web.
Per questo si augura che si possa collaborare allo sviluppo di una visione globale di ciò che il Web dovrebbe essere e al tempo stesso si augura una maturazione anche da parte degli utenti, spesso troppo inclini a dare la propria privacy e sicurezza, in cambio di servizi.
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