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HTC Aero, design simile ad iPhone 6 e nuovi rumors sulle caratteristiche

HTC Aero

HTC non sta di certo attraversando un periodo brillante dal punto di vista finanziario ma la casa taiwanese, dopo il passo falso dell’HTC One M9, ha intenzione di rilanciare presentando in autunno un nuovo device, noto per ora con il nome di HTC Aero ma che, secondo nuovi rumors, potrebbe arrivare sul mercato con il nome di HTC A9, una denominazione inedita per HTC che, in futuro, potrebbe dar vita ad una vera e propria gamma di dispositivi.

HTC O2, nuovo top di gamma con Snapdragon 820 in arrivo nel 2016

Secondo quanto riportato dal noto insider Upleaks nella giornata di oggi, il nuovo HTC A9 dovrebbe presentarsi sul mercato con un design piuttosto simile all’iPhone 6, un vero e proprio punto di riferimento per il mercato della telefonia mobile in questo 2015. Con questo nuovo device, HTC potrebbe proporre quindi una soluzione estetica decisamente differente rispetto alla gamma One M9 nel tentativo di rilanciare le vendite, in particolare sul mercato asiatico dove i numerosi top di gamma, o presunti tali, presentati in questo 2015 (One M9 Plus, E9, E9 Plus) tutti basati su SoC MediaTek non sono riusciti a conquistare i clienti. Le indiscrezioni emerse sino ad ora evidenziano come il nuovo HTC A9 possa presentare il nuovo SoC MediaTek Helio X20 che, ricordiamo, sarà il primo SoC con CPU a dieci core ad arrivare sul mercato della telefonia mobile nel corso delle prossime settimane.

Android 6.0 Marshmallow, ecco quali device riceveranno l’aggiornamento

Il nuovo device dovrebbe, inoltre, essere commercializzato nelle colorazioni grigio ed ora ad un prezzo di circa  3000 e i 4000 Yuan, ovvero compreso tra 410 e 500 Euro. Non possiamo escludere, al momento, la realizzazione di almeno due varianti del device che potrebbero differenziarsi per una quantità differente di memoria interna. Il nuovo HTC Aero, o HTC A9, dovrebbe arrivare sul mercato direttamente con il nuovo sistema operativo Android 6.0 Marshmallow. Per nuovi aggiornamenti sulla questione, non ci resta che attendere i prossimi giorni o, al massimo, le prossime settimane quando, senza alcun dubbio, HTC svelerà il suo nuovo device. Continuate a seguirci per saperne di più.

Asus Zenfone 2 Deluxe con 256GB di storage interno

Asus ha recentemente annunciato una versione revisionata del proprio modello di punta: Asus Zenfone 2 Deluxe destinata al mercato brasiliano.

zenfone 2 models

Sicuramente più indicato per un sistema desktop che per un prodotto del settore mobile, il nuovo modello Zenfone 2 marchiato Asus sbarcato in Brasile porta con sé una capacità di storage davvero impressionante.

Le proposte con 128GB di storage integrato sono limitate a zone specifiche di utilizzo ed a richieste particolari ma Asus in questo caso si è a dir poco superata. Ha infatti annunciato una soluzione che va ben oltre tali soglie assestandosi a ben 256GB. Il suo nuovo Asus Zenfone 2 Deluxe infatti sbaraglia la concorrenza in materia di capacità di archiviazione grazie alle nuove memorie flash ad alta densità e basso costo. I taiwanesi di Asus hanno annunciato che  il prodotto sarà destinato al solo mercato brasiliano e non sappiamo se la distribuzione dilagherà altrove.

Zenfone 2 Deluxe

Già dalle prime fasi del suo rilascio ad inizio anno Zenfone 2 ha fatto discutere per le specifiche da top di gamma abbinate ad un prezzo che si collocava tra i device di fascia media. Il nuovo prodotto certamente non sarà da meno. Come nel modello “standard” ritroviamo un core Intel Atom, 4GB di RAM e un pannello IPS Full HD da 5.5″.

Anche le fotocamere rimangono invariate mantenendo 13MPixel e 5MPixel per la Webcam. L’unica sostanziale differenza consta appunto nella quantità di memoria interna messa a disposizione dell’utilizzatore pari a ben 256GB  e nella finitura del design che adotterà due pannelli in policarbonato rimovibile per la scocca: una in finta fibra di carbonio e l’altra in geometria poligonale multi-sfaccettata, dal design caratteristico.

Inoltre la società ha reso nota la disponibilità di ulteriori due prodotti per il mercato brasiliano: lo Zenfone Selfie (già annunciato mesi fa) e lo Zenfone Laser che si caratterizza per la presenza di un laser multifocale per il modulo fotocamera accompagnato da caratteristiche di fascia media quali octa-core processor Snapdragon, 2GB di RAM, e display 720p su pannello da 5.5″.

I prezzi tuttavia non sono ancora stati annunciati che se siamo fiduciosi del fatto che ancora una volta Asus giocherà sull’effetto sorpresa.

Windows 10: Changelog assenti per aggiornamenti minori

Windows 10

La casa di Redmond potrebbe non dichiarare volutamente i dettagli sugli aggiornamenti minori di Windows 10: davvero una brutta notizia visto che per la versione Home sono obbligatori.

Microsoft ha suscitato molto scalpore alla divulgazione della notizia che gli aggiornamenti sarebbero stati, almeno per le versioni Home di Windwos 10 obbligatori, mentre per alcuni (Windows 10 Pro) sarebbero stati solo posticipati per un tempo ben definito. Certo che se ciò da un lato contribuisce ad un serio aumento della sicurezza e dell’affidabilità, dall’altro porta ad una perdita decisionale dell’utente nei confronti della propria macchina e in particolar modo del proprio intero sistema.

Windows Update

Purtroppo il peggio deve ancora venire.

Infatti pare che la casa di Redmond associ alla propria politica di Windows-as-a-Service un’ulteriore brutta sorpresa. Stando alla pubblicazione di un recente report di The Register,infatti, Microsoft non avrebbe intenzione di rendere noti i cambiamenti apportati al sistema che abbiano un impatto minore riservandosi la produzione di un changelog esplicativo rivolto unicamente a cambiamenti di generosa entità.

” Come abbiamo fatto in passato, pubblicheremo articoli KB riguardo la maggior parte degli aggiornamenti che offriremo come servizio di Windows. A seconda dell’importanza dell’aggiornamento e del fatto che introduca o meno nuove caratteristiche per gli utenti Windows, potremmo decidere di promuovere ulteriormente le nuove funzionalità nel momento in cui le sviluppiamo”

Un’affermazione resa ancora più valida dalla spiegazione che Microsoft ha dato a corredo del suo nuovo aggiornamento cumulativo per Windows 10, che parla genericamente di miglioramenti volti a perfezionare le funzionalità di Windows 10.

Tralasciando per un momento il discorso sull’etica decisionale di Microsoft, il problema è da ricercarsi proprio in quei sistemi operativi che godono di aggiornamenti obbligatori: non soltanto esiste quindi il rischio che uno di questi vada a infrangere la compatibilità hardware o software ma che, addirittura, l’utente potrebbe ignorare il sopraggiungere di tali problemi a causa della mancanza di un changelog che vada nei dettagli di ciò che l’aggiornamento stesso comporta.

Di certo molti storceranno il naso a ragion veduta. Speriamo Microsoft non perseveri in questa sua politica quasi dittatoriale che lede gli interessi dei propri utenti. Tuttavia è doveroso ricordare che, almeno sul piano legale, la notizia non è stata ancora ufficializzata. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza.

Vedere film in streaming da dispositivi mobile

Guida Film in streaming

Trascorrere una piacevole serata a guardare un film in TV è, senza alcun dubbio, decisamente molto rilassante ma, qualora non si avesse a disposizione un teleschermo, è possibile optare per i dispositivi mobili grazie ai quali si ha l’opportunità di vedere moltissimi film in streaming. Vediamo, dunque, quale è la procedura per vedere film attraverso i dispositivi mobili.

Le applicazioni che consentono di vedere film in streaming sono moltissime e, tra queste, in primo luogo è necessario menzionare YouTube. Nell’ultimo periodo, infatti, anche YouTube ha deciso di adeguarsi alle richieste dei propri utenti e di implementare la piattaforma con un servizio interamente gratuito che consente di vedere moltissimi film, serie TV e cartoni animati.

Tra i network che permettono di guardare film in streaming vi è, poi, MegaTube che, addirittura, ha suddiviso la propria offerta in vari canali tematici in modo tale da rendere più rapida ed immediata la navigazione. Navigando all’interno del portale, infatti, è possibile trovare sezioni dedicate ai film horror, ai film d’azione, alle serie TV, ai cartoni animati e, più in generale, ad ogni genere di area tematica.

Da non sottovalutare è, poi, Film&Game che ogni settimana aggiorna la propria offerta con numerosi film sia italiani che internazionali. Utilizzando tale applicazione, infatti, è possibile guardare le più recenti pellicole oltre a moltissimi film che hanno fatto la storia del cinema.

Agli appassionati del cinema italiano, invece, si consiglia di visitare il portale YouTube Cinema Italia in cui è possibile fare un vero e proprio excursus tra molti dei più bei film che hanno fatto la storia della cinematografia Made in Italy.

Anche VVVVID consente a tutti i cybernauti di vedere in streaming molti film, serie TV e cartoni animati senza alcun tipo di abbonamento. Per accedere alla filmografia, è sufficiente registrarsi al portale o utilizzare il proprio profilo Facebook o il proprio indirizzo di posta elettronica.

Addirittura, per vedere film e serie TV in streaming è possibile collegarsi al sito internet www.rai.tv nel quale i contenuti vengono aggiornati settimanalmente. Grazie al portale targato RAI è possibile, inoltre, rivedere le puntate di tutte le fiction già andate in onda.

Senza alcun dubbio, però, il miglior servizio attualmente presente sul web grazie al quale guardare film e serie TV in streaming è Infinity. La libreria di tale portale, per il momento, è composta da circa 50.000 elementi. Ad esempio, sono moltissimi i film d’azione che possono essere visti in streaming visitando il sito www.infinitytv.it.

Infinity App
A differenza delle applicazioni precedentemente elencate, Infinity non è gratuito. L’abbonamento per utilizzare tale servizio in grado di mettere a disposizione degli utenti una vastissima selezione di film è di 6,99 euro per ogni mese. In ogni caso, l’applicazione può essere utilizzata gratuitamente per trenta giorni senza alcun genere di vincolo.

Molto interessante è, infine, Chili TV che permette di vedere film attraverso i dispositivi mobili con il meccanismo del noleggio o dell’acquisto. La libreria dell’applicazione Chili TV è decisamente molto vasta e il prezzo base per il noleggio di una pellicola è di 1,99 euro. A differenza delle altre applicazioni, dunque, Chili TV permette di guardare film in streaming solo dopo aver concluso la procedura di noleggio o di acquisto.

Guardare film attraverso i dispositivi mobili è molto semplice e non richiede una conoscenza approfondita delle nuove tecnologie. Film d’azione, horror, commedie, serie TV, fiction, soap opera e cartoni animati, pertanto, sono veramente a portata di tutti.

Basta essere in possesso di un dispositivo mobile, avere la possibilità di collegarsi ad una rete internet e scegliere il film, la serie TV o il cartone animato da guardare attraverso il proprio dispositivo mobile. L’unica cosa da fare, quindi, è scegliere l’applicazione più adatta alle proprie esigenze grazie alla quale poter guardare un film in streaming dal proprio dispositivo mobile in totale serenità e con pochi click.

Huawei Nexus 6, nuove immagini confermano alcune caratteristiche tecniche

Nel corso del prossimo autunno, in parallelo alla presentazione ufficiale di Android 6.0 Marshmallow, Google presenterà anche due nuovi smartphone della gamma Nexus, il nuovo Nexus 5 2015, realizzato da LG, ed il Nexus 6 2015 di Huawei. Proprio quest’ultimo è protagonista di nuove foto che, oltre a mostrarne in anteprima il design, ci permettono di poter confermare quelle che saranno le caratteristiche tecniche del dispositivo.

Come visibile nelle immagini che trovate a fine post, infatti, il nuovo Huawei Nexus 6 monterà il SoC di Qualcomm caratterizzato dal nome in codice MSM8994, tale codice corrisponde al tanto chiacchierato Snapdragon 810, il chipeset che ha creato non pochi problemi a diversi top di gamma di questo 2015 per via dei suoi problemi di surriscaldamento che sembrano essere stati, almeno in parte, risolti via software dai vari costruttori con alterne fortune. A completare la dotazione tecnica del nuovo Nexus 6 di Huawei troveremo 64 GB di memoria interna, un taglio di memoria che dovrebbe corrispondere alla versione base del nuovo phablet, e 3 GB di memoria RAM, una quantità più che sufficiente per gestire il nuovo Android 6.0 Marshmallow, almeno si spera.

Le dimensioni del nuovo Nexus 62015 saranno pari a 59.4 mm x 78.3 mm con uno spessore estremamente ridotto è pari ad appena 6.6 mm. Per ora, ulteriori conferme sulle caratteristiche tecniche del nuovo Huawei Nexus 6 non ci sono ma, con ogni probabilità, il nuovo phablet di Google e Huawei si presenterà con un display da 5.7 pollici di diagonale con risoluzione QHD. Alcune immagini trapelate in queste ore, in ogni caso, ci mostrano il doppio speaker frontale, una caratteristica molto apprezzata da numerosi utenti, e il connettore USB Type-C, una specifica sempre più diffusa in ambito smartphone. Maggiori dettagli in merito emergeranno, senza alcun dubbio, già nel corso dei prossimi giorni o, al più, delle prossime settimane quando saremo in grado di riportarvi la scheda tecnica completa del nuovo Nexus 6 di Huawei e Google che dovrebbe essere presentato nel corso del prossimo autunno, tra ottobre e novembre.

Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5 utilizzano un sensore ISOCELL per la fotocamera

Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5

Come i lettori più attenti ricorderanno, nei mesi scorsi era emersa un’interessante caratteristica relativa al sensore utilizzato da Samsung per la fotocamera posteriore del Galaxy S6 e del Galaxy S6 Edge con alcune unità dotate di un sensore Sony IMX240 ed altre dotate di sensore ISOCELL prodotto direttamente dall’azienda coreana.

Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5, problemi nella gestione della RAM

Nelle ultime ore, sono emerse nuove informazioni in merito al sensore della fotocamera posteriore del Samsung Galaxy S6 Edge+ e del Samsung Galaxy Note 5. Per i due nuovi phablet top di gamma, che condividono gran parte del comparto tecnico con i già citati S6 e S6 Edge, Samsung ha utilizzato un sensore ISOCELL abbandonando, quindi, il sensore di Sony che era stato utilizzato per un gran numero di esemplari di S6 e S6 Edge. Per ora, è bene sottolineare, Samsung non ha commentato in alcun modo la notizia evitando, quindi, di chiarire uno degli aspetti fondamentali della questione. I sensori ISOCELL, infatti, potrebbero essere utilizzati soltanto sui primi lotti di produzione dei nuovi S6 Edge+ e Note 5 e Samsung, in caso di problemi di produzione, potrebbe ricorrere nuovamente ai sensori prodotti  da Sony per realizzare ulteriori unità dei suoi phablet.

Samsung Galaxy S6 Edge+, prime informazioni sul prezzo in Italia

In ogni caso è importante evidenziare l’impegno di Samsung nello sviluppo di soluzioni ISOCELL di fascia alta da utilizzare su device top di gamma. L’azienda coreana, anche nei prossimi mesi, potrebbe continuare ad investire in questa sua divisione e, cosi come avvenuto con i SoC Exynos richiesti dalla cinese Meizu, iniziare a fornire sensori anche ad altre aziende impegnate nel settore della telefonia mobile. Per valutare le performance fotografiche dei nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5 sarà, in ogni caso, necessario attendere ancora qualche settimane con l’inizio della piena commercializzazione dei due phablet sul mercato internazionale. Per ora, quindi, non possiamo che restare in attesa dell’arrivo di nuovi dettagli in merito a quanto emerso in queste ultime ore sul sensore utilizzato da Samsung per i nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5, i due nuovi phablet top di gamma destinati a conquistare, rapidamente, il mercato internazionale. Ricordiamo che, almeno sino a fine 2015, il nuovo Galaxy Note 5 non arriverà in Europa.

Windows 10: Visualizzare “Questo PC” nel File Manager di default

Cortana Windows 10

La nuova versione del sistema operativo targato Redmond, come ormai noto Windows 10,  associa una sezione Accesso Rapido nel file manager al fine di semplificare all’utente l’accesso alla cartelle utilizzate frequentemente e ai file recenti. Avviando il file manager, l’accesso ai con tenuti da parte dell’utente avverrà istantaneamente mostrandosi ripartita in due sottosezioni secondarie:

  • Cartelle Frequenti
  • File recenti

w10 file manager

Tuttavia, per coloro che ne hanno la necessità, è possibile passare alla visualizzazione classica cui ci siamo abituati nel corso degli anni agendo sul setting di visualizzazione raggiungibile in pochi semplici clic. La visualizzazione passerà allora alla ormai nota “Questo PC” e rimarrà tale di default in automatico senza la necessità di doverla impostare manualmente ad ogni accesso al sistema. Per operare tale modifica occorre seguire questi semplicissimi passaggi:

  • Avvia il File Manager
  • Segui il percorso Visualizza > Opzioni > Modifica opzioni cartella e ricerca
  • Nella scheda “Generale” selezionare “Questo PC” dal menù a tendina in corrispondenza di “Apri Esplora file per”

accesso rapido

 

Sempre da Accesso Rapido è possibile operare ulteriori personalizzazioni dedicate alla gestione dei contenuti all’interno delle due rispettive sotto-sezioni.

  • I singoli e file e le cartelle possono essere rimosse selezionando l’opzione ”Rimuovi da accesso rapido” dal menu contestuale richiamabile tramite menù critico con il tasto destro del mouse.
  • La cronologia dei file recenti può essere cancellata seguendo il percorso Visualizza > Opzioni > Modifica opzioni cartella e ricerca > Privacy > Cancella
  • Seguendo lo stesso percorso (nella sezione Privacy), è inoltre possibile attivare e disattivare in maniera indipendente la visualizzazione delle cartelle e dei file recenti spuntando l’opzione relativa “Mostra file usati di recente in Accesso Rapido” e “Mostra Cartelle usate di recente in Accesso Rapido

Sicuramente delle opzioni interessanti da prendere in considerazione sia per quanto concerne gli entry-user del settore sia per coloro che hanno già maturato un’esperienza diretta con l’interfaccia utente di Windows 10.

Android 6.0 Marshmallow, ecco quali device dovrebbero ricevere l’aggiornamento

Android 6.0 Marshmallow

L’arrivo del nuovo Android 6.0 Marshmallow è programmato, come da tradizione, per il prossimo autunno La nuova versione del sistema operativo di Google, che si concentrerà in gran parte sul miglioramento delle prestazioni e dell’autonomia di Android dopo il radicale cambio di stile apportato da Lollipop e dal Material Design, sarà presentata tra ottobre e novembre insieme ai nuovi dispositivi, uno smartphone realizzato da LG ed un phablet realizzato da Huawei, della gamma Nexus. Di seguito vi proponiamo un elenco dei dispositivi che dovrebbero ricevere, già nel giro dei primi mesi di disponibilità, l’aggiornamento al nuovo Android 6.0 Marshmallow. Per ora, è bene sottolineare, sono soltanto poche le aziende che hanno confermato ufficialmente la lista dei device che sarà aggiornata ma, appare evidente, che tutti, o quasi, i device di fascia alta e medio-alta saranno aggiornati in tempi si spera rapidi a Marshmallow.

Google Nexus

  • LG Nexus 5 2013, Motorola Nexus 6 2014, Nuovi Nexus 5 e Nexus 6

Motorola

  • Moto G 2014, Moto G 2015, Moto X Style, Moto X Play, Moto X 2014, Droid Turbo

Samsung (aggiornamento entro i primi mesi del 2016)

  • Galaxy Note 5, Galaxy S6 Edge+, Galaxy S6, Galaxy S6 Edge, Galaxy Note 4, Galaxy Alpha, Galaxy S5, Galaxy A8, Galaxy A7, Galaxy Tab A

LG

  • LG G4, LG G3, Flex 2 G2, G2 Pro, G Flex

HTC

  • HTC One M8, HTC One M9, M9 Plus, E9, E9 Plus, One E8, HTC Desire Eye, Desire 820

Sony (In alcuni casi è previsto il passaggio diretto da 4.4.4 KitKat a 6.0 Marshmallow)

  • Sony Xperia M5, Xperia M4 Aqua, Xperia E3, Xperia E4, C5 Ultra, Xperia Z3 Plus, Xperia Z3, Z3 Compact, Z2, Xperia Z Ultra GPE, Xperia Z1

Asus

  • Zenfone 2 (Tutta la gamma), ZenFone 5 (Tutta la gamma), ZenFone 4 e ZenFone 6

Huawei

  • P8, P8 Lite, Mate 7, Honor 6 Plus

Ulteriori informazioni in merito ai device che riceveranno l’aggiornamento alla nuova versione di Android arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso delle prossime ore o, al massimo, nel corso dei prossimi giorni con l’apertura dell’IFA di Berlino. Continuate, quindi, a seguirci per saperne di più.

L’SSD più venduto su Amazon è il Samsung 850 EVO

Una posizione da top seller che si è guadagnato sicuramente per la buona fama del suo predecessore, ma sopratutto per gli importanti sconti che Amazon sta applicando sull’SSD Samsung 850 EVO e che hanno reso le sue ottime prestazioni alla portata di tutti.

Basta rallentamenti: è ora di un SSD

Inutile spendere un mucchio di soldi per un notebook o un desktop dotato dell’ultimo processore, di una tonnellata di ram e di una scheda video degna di uno studio di animazione 3D, se poi gli metti a fianco un vecchio e lento hard disk tradizionale. E’ un po’ come acquistare una bella Ferrari e poi fargli installare l’impianto a metano: una scelta davvero triste e pure assurda.

Tutto passa attraverso la velocità di trasferimento dei dati ed in questo il Samsung 850 EVO primeggia tra i concorrenti e se prima questa maggiorazione di performance costava, oggi grazie agli sconti attivi su Amazon è possibile risparmiare davvero parecchi soldi sui tagli da 120, 250 e 500gb.

Non buttare il vecchio hard disk

Se deciderai finalmente di vedere il tuo computer avere le prestazioni che ha sempre sognato installando un SSD, potrai tranquillamente riutilizzare il vecchio hard disk per memorizzare i grossi file, le foto, le immagini, ecc… Per questi non occorrono prestazioni eccezionali, l’importante è che sistema operativo e software siano installati sul disco a stato solido. Se hai un fisso potrai lasciarlo dove sta: è solo una questione di cavi, ma se hai un notebook potrai installarlo in un box esterno autoalimentato ed utilizzarlo attraverso la porta USB: comodo, pratico e sopratutto non si butta via nulla.

Nella confezione dell’SSD 850 EVO troverai un software per clonare il contenuto del tuo vecchio hard disk sul nuovo SSD con pochi click, senza dover reinstallare tutto.

Samsung 850 EVO: gli sconti vanno dal 19 al 37%

Qui a seguire ti lasciamo i link per accedere direttamente alle promozioni dei tre formati sopra indicati: occhio però che le offerte terminano e quindi sarà il caso che tu ci faccia un pensiero veloce.

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iPhone 6C: Nuovi rumors sulle caratteristiche tecniche

iPhone 6C

Nel corso del prossimo mese di settembre, Apple svelerà la sua nuova generazione di iPhone che, stando a quanto emerso negli ultimi giorni, dovrebbe essere costituita da ben tre dispositivi. Oltre all’iPhone 6S ed all’iPhone 6S Plus, Apple dovrebbe, infatti, presentare il nuovo iPhone 6C, il cui debutto sul mercato dovrebbe avvenire soltanto in un secondo momento, che andrebbe a raccogliere l’eredità dell’iPhone 5C presentato due anni fa.

Secondo le indiscrezioni emerse sino ad oggi, il nuovo iPhone 6C dovrebbe rappresentare una sorta di ritorno al passato per la casa di Cupertino. Il device, infatti, dovrebbe montare un display da 4 pollici di diagonale, caratterizzato probabilmente dalla stessa risoluzione dell’iPhone 5S, ed il SoC A8, il chipset montato dall’iPhone 6 e dall’iPhone 6 Plus che, con l’arrivo sul mercato dei nuovi 6S e 6S Plus usciranno di produzione. Il nuovo iPhone 6C, ovviamente, non sarà un prodotto low cost ma si collocherà in una fascia di prezzo di poco inferiore ai due nuovi smartphone di Apple. A completare la dotazione tecnica del nuovo iPhone 6C troveremo anche il Touch ID, oramai una caratteristica irrinunciabile per tutti i device mobili della casa di Cupertino, e l’NFC che supporterà a pieno Apple Pay. Maggiori informazioni in merito alle altre specifiche tecniche del nuovo smartphone compatto di Apple non sono ancora note ma, in ogni caso, potrebbero esserci numerosi punti di contatto con i precedenti iPhone 6 che hanno permesso all’azienda americana di realizzare risultati di vendita davvero incredibili in quasi un anno di commercializzazione. Con la sua nuova gamma di smartphone, Apple punta ad incrementare, ulteriormente, la sua quota di mercato con l’obiettivo di convincere anche i pochi utenti amanti dei device compatti ad acquistare il nuovo iPhone 6C. Per ora, quindi, non ci resta che attendere ulteriori informazioni sui progetti che Apple svelerà a settembre. Nuovi dettagli dovrebbero emergere, senza alcun dubbio, già entro la fine del mese di agosto. Continuate quidi a seguirci per saperne di più

Opera Max: ridurre e risparmiare il traffico dati

La preoccupazione maggiore di tutti coloro che vivono un’esistenza mobile smart, consiste nelle limitazioni poste al consumo settimanale/mensile totale del traffico dati incluso nelle rispettive promo cui si ha aderito. Per questo ci viene in aiuto un’app specifica: Opera Max.

Se il nostro intento consiste nel ridurre quanto più possibile il consumo del traffico dati sicuramente Opera Max è ciò che fa per noi. Esaminiamo perciò in breve questa nuova ed interessante applicazione rilasciata per dispositivi Android ponendo in essere pregi e difetti della stessa.

opera max logo
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Mai più senza traffico dati: Opera Max pensaci tu

Ogni singola attività, sia essa in primo piano che in background può essere causa dell’eccessivo consumo di traffico dati. Come ben noto quindi ogni processo “brucia” preziosi GB di dati. Opera Max si prefigge come obiettivo principale la riduzione drastica del consumo dati arrivando a guadagni del 50% durante l’utilizzo quotidiano delle applicazioni con essa compatibili. Benché tale possibilità sia stata perlopiù ormai già vagliata dagli utenti, che perciò hanno preso delle adeguate contromisure, a volte tale soluzione si rende indispensabile onde evitare esosi addebiti sul proprio conto da parte del proprio gestore (in realtà a causa delle delibere stabilite dai rispettivi organi di competenza, nella maggioranza dei casi il traffico dati viene generalmente limitato ad una soglia minima di trasmissione potendo così garantire il medesimo trattamento senza l’esborso di ulteriore denaro).

Opera Max

Opera Max: Principio di Funzionamento

Sul piano pratico, la riduzione del traffico dati in mobilità viene ridotto grazie all’utilizzo di un sistema già discusso all’interno del nostro sito. Trattasi delle classiche VPN.

Attraverso tale escamotage Opera è in grado di dirottare gran parte del traffico dati all’interno dei propri server creati ad hoc e attraverso un sistema a compressione ridurre il traffico dati in eccesso.

Ma quanto possiamo risparmiare davvero?

Il consumo totale e di conseguenza la proporzione della sua riduzione varia in relazione alle applicazioni utilizzate. In media il risparmio oscilla tra il 10% ed il 30% dei dati in ingresso. Naturalmente alcune tipologie di dati continueranno a consumare allo stesso modo essendo ad esempio questi già compressi di suo come i classici file mp3 ed i file criptati inaccessibili alla VPN privata di Opera Max come Facebook. Si comporta invece egregiamente con le applicazioni che utilizzano traffico dati per le trasmissioni in streaming ad esempio su Youtube e Netfix portando la riduzione complessiva a soglie che sfiorano il 50%. Consente inoltre il blocco selettivo di specifiche applicazioni che continuano a richiedere grandi quantitativi di dati in background.

video saving data opera max

 

Opera Max: siamo al sicuro?

La domanda potrebbe sorgere spontanea: «Ma il sistema è davvero sicuro?». Il sistema si è rivelato, fino a prova contraria, relativamente sicuro ed il collaudo realizzato dall’acclamata Opera Software ASA non ha ravvisato particolari bug riguardo i server. Il limite di tale tecnologia consiste proprio nella VPN e nel dirottare il traffico dati sui propri server che si traduce in una maggior sicurezza contro possibili attacchi da parte di NSA ed organi similari anche se è sempre possibile tracciare le informazioni sensibili.

Opera Max e reti WIFI: un dubbio connubio 

Benché sia possibile adoperare l’app per ridurre il traffico dati in ingresso a linee senza fili domestiche, reputiamo che l’utilizzo di questo prodotto a tali fini si rende inutile osservando i dati flat degli abbonamenti agli ISP dell’anno in corso. Raramente, si incontrano utenti che fanno uso delle reti wireless su abbonamenti a consumo o peggio a tempo. Tuttavia Opera Max ha reso disponibile, per ogni evenienza, anche questa possibilità.

Opera Max: tiriamo le somme

Non abbiamo ravvisato, nel corso dell’utilizzo fatto dell’applicazione atteggiamenti pregiudizievoli circa la durata della batteria e della velocità di trasferimento dati rimasta pressoché invariata nonostante il porting dei dati su VPN. Un’app sicuramente da provare. E tu cosa aspetti? Corri nel Play Store ed installa la nuova app di Opera.

 

Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5, problemi nella gestione della RAM

A poco più di una settimana dalla presentazione ufficiale dei due nuovi phablet top di gamma di Samsung, ovvero i nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+, prossimo all’arrivo in Italia, e Samsung Galaxy Note 5, che in Italia non arriverà almeno per questo 2015, emergono i primi problemi per questi due device che, cosi come il Galaxy S6 ed il Galaxy S6 Edge, soffrono di un problema nella gestione della memoria RAM.

Samsung Galaxy S6 Edge+, prime informazioni sul prezzo in Italia

Nonostante i 4 GB di memoria RAM di tipo LPDDR4, i nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+ e Galaxy Note 5 si mostrano, come evidenzia questo video che vi proponiamo a fine articolo, più lenti rispetto ad un Nexus 6 nel ricaricare completamente un’app in background. Si tratta di una caratteristica davvero singolare considerando che, sotto tutti i punti di vista, i nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+ e Note 5 presentano specifiche superiori rispetto al Nexus 6 e dovrebbero, quindi, presentare prestazioni migliori. La gestione della memoria RAM sembra, quindi, essere diventata un problema decisamente importante per i top di gamma di Samsung che continuano a mostrare queste imperfezioni che potrebbero essere eliminate con un nuovo aggiornamento software che, al momento, non è ancora arrivato. Nelle ultime settimane, ricorderanno i lettori più attenti, erano emersi alcuni rumors secondo cui Samsung avrebbe provveduto al rilascio di un fix per il problema della gestione della RAM del Galaxy S6 e del S6 Edge in parallelo alla presentazione sul mercato dei nuovi Samsung Galaxy S6 Edge+ e Galaxy Note 5. Al momento, però, Samsung non ha ancora provveduto a correggere questi malfunzionamenti che, seppur in forme leggermente differenti, si ripropongono anche sui due nuovi phablet top di gamma presentati la scorsa settimana.

Ricordiamo che, dal punto di vista hardware, i quattro dispositivi presentato, di fatto, piattaforme comuni. Al netto della quantità di RAM e del display Super AMOLED QHD di grandezza differente, i device montano il SoC Exynos 7420 con CPU Octa-Core a 64 bit, garanzia di prestazioni di altissimo livello che pongono i quattro top di gamma di Samsung al top del mercato smartphone in attesa della presentazione dei nuovi SoC del 2016 dei concorrenti come Qualcomm e MediaTek. Maggiori dettagli in merito al problema della gestione della memoria RAM del Samsung Galaxy S6 Edge+ e del Samsung Galaxy Note 5 emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni o al massimo nelle prossime settimane. Continuate a seguirci con attenzione per saperne di più.

One Plus 2: Risolvere la vulnerabilità Stagefright

Il nuovo One Plus 2, colma la nota e recente vulnerabilità stagefright attraverso il rilascio di un aggiornamento ufficiale via OTA che da un lato risolve tale lacuna e dall’altro apporta, in simbiosi con questo, alcune migliorie globali riguardo la gestione del sistema.

one Plus 22

A partire dalla giornata di ieri l’ormai noto produttore cinese, che ha reso celebre il suo nuovo One Plus 2, ha iniziato la distribuzione sui suoi server di un nuovo e cruciale aggiornamento over-the-air (OTA) che risolve il famoso e temibile bug stagefright. L’aggiornamento in questione, rilasciato per il suo nuovo One Plus 2, porta con se alcuni vantaggi che mirano non soltanto alla risoluzione della problematica andatasi a creare con la scoperta del nuovo bug stagefright che affligge tutti i dispositivi ma anche ad apportare delle significative migliorie in termini di ottimizzazione dell’autonomia generale dello smartphone in daily-use , della riparazione di alcuni bug minori sorti con la creazione stessa dell’interfaccia grafica utente (GUI) e il miglioramento di quest’ultima per quanto concerne l’accuratezza logica dell’interfaccia proprietaria.

Nel porre in essere tali considerazioni è doveroso specificare però che l’aggiornamento in questione si applica, almeno per il momento, alla sola versione internazionale del device e nello specifico quella versione che è dotata di interfaccia utente proprietaria Oxygen OS e non Hydrogen OS portando la stessa alla versione 2.0.1.

stagefright

La distribuzione dell’aggiornamento seguirà varie fasi . Nel caso in cui siate i fortunati possessori del nuovo dispositivo One Plus 2, non disperate. Infatti l’aggiornamento potrebbe richiedere l’impiego anche di qualche giorno per poter essere rilasciato proprio a causa di ciò.

Come ben ricordiamo per aggiudicarsi il celebre One Plus 2 occorre passare necessariamente per il sistema ad inviti. Sarà così possibile avere uno dei due modelli di smartphone resi disponibili nelle due versioni previste che, nel caso più interessante, prevede l’esborso di €399 a fronte di un dispositivo dalle caratteristiche hardware di tutto rispetto.

Restate collegati per ottenere maggiori informazioni.

Samsung: Lista provvisoria dei dispositivi Android 6.0

Android 6.0 (codename Marshmallow) verrà ufficialmente rilasciato nel corso dei primi mesi del 2016 e già Samsung ha fornito una lista provvisoria dei dispositivi che sicuramente riceveranno l’aggiornamento in linea col rilascio del sistema.

Android M

Samsung si è attivata nella realizzazione dell’aggiornamento necessario all’implementazione software del nuovo sistema operativo Google Android 6.0 entro i primi mesi del 2016, data di presunto rilascio del nuovo OS, fornendo in via del tutto provvisoria una lista di dieci dispositivi che certamente riceveranno per primi l’aggiornamento.

Attualmente, secondo quanto Google ha fatto pervenire al pubblico, è presente in download la versione Developer Preview 3 che anticipa il rilascio della versione finale che presumibilmente si assesterà in un arco temporale compreso tra l’ultimo trimestre del 2015 ed i primi mesi dell’anno successivo.

Riportiamo di seguito la lista completa dei primi dispositivi che riceveranno l’upgrade ufficiale Samsung:

  • Samsung Galaxy Note 5
  • Samsung Galaxy S6 Edge+
  • Samsung Galaxy S6
  • Samsung Galaxy S6 Duos
  • Samsung Galaxy S6 Edge
  • Samsung Galaxy Note 4
  • Samsung Galaxy Note 4 Duos
  • Samsung Galaxy Note Edge
  • Samsung Galaxy Alpha
  • Samsung Galaxy Tab A

Android 6.0 M

In concomitanza col rilascio di tale news, Google ha fatto sapere che Android 6.0 apporterà dei notevoli cambiamenti volti all’ottimizzazione generale del sistema. Il tutto, inserito in un’infografica, abbraccia soprattutto la gestione dei permessi delle applicazioni, l’accesso veloce tramite sensore biometrico di impronta digitale, Track Memory, Auto Backup ed ottimizzazioni nel settore del risparmio energetico del device.

Infatti per ciascuna applicazione presente nel nuovo Android 6.0 sarà possibile attribuire permessi riguardo immagini, posizione, contatti e tutto ciò che può contribuire a salvaguardare l’aspetto privacy dell’ecosistema Android 6.0.

Track Memory è una nuova funzione in grado di creare un dettaglio delle applicazioni che gestiscono il consumo di memoria identificandone per ognuna la percentuale di utilizzo e la spesa complessiva in termini di risorse di memoria.

L’accesso rapido tramite impronta digitale rende ancor più significativo l’impatto device-utente consentendo un rapido accesso al sistema senza la necessità di adoperare password o pin e inoltre consente di accedere in automatico al Play Store.

Android M inoltre effettuerà il backup automatico delle app su Google Drive, così da non perdere dati e impostazioni, un aspetto molto importante soprattutto per quanto riguarda i giochi e non solo. Infine l’ultima versione dell’OS si auto istruirà, attivando un’opzione di risparmio energetico intelligente che limiterà il consumo in background delle applicazioni consentendo un notevole risparmio di batteria nel momento in cui non utilizziamo lo smartphone per lunghi periodi di tempo.

Sulla carta il nuovo sistema operativo promette bene. Resta da vedere se le promesse fatte verranno mantenute e se le ottimizzazioni fatte possano realmente influire sull’aspetto user-friendly. Si spera inoltre che le ottimizzazioni abbraccino dispositivi un pochino meno blasonati dei precedenti in modo da consentire una diffusione ad ampio raggio del nuovo sistema nei riguardi dei proprio clienti.

Anonimato e privacy online: guida alla VPN

Privacy Anonimato online Ipvanish VPN

Quanti di voi hanno sognato di svincolarsi dalla propria identità digitale? NO, non temete, non stiamo per affrontare nessun complesso poema pirandelliano novecentesco. Ma ammettiamolo, a volte la nostra privacy viene proprio messa a dura prova dai protocolli della rete.

Anonimato online, Privacy e consigli su VPN

Eccoci perciò qui a parlare di un exploit, noto a coloro che si sono già addentrati soprattutto in quelle che sono le casistiche dei gamers più accaniti, le VPN, indispensabili per l’anonimato online. In determinati paesi o esercizi di pubblico servizio quali hotel e ristoranti, filtri di banda e blocchi imposti limitano e bypassano le porte di comunicazione virtuali cui un apparato di rete si serve per aprire una via di comunicazione ad altre reti esterne prime tra tutte quelli dei circuiti P2P e del multiplayer online dei videogames. Ciò può accadere anche all’interno delle propria mura domestiche, grazie all’inserimento indebito di blocchi da parte del proprio provider per quanto concerne certi determinati tipi di servizio. Introduciamo allora il concetto di VPN (vi rimando al link sopra per maggiori informazioni tecniche in merito).

I punti cardine che consentono un funzionamento agevole e quanto più performante in un determinato tipo di rete come questo sono: anonimato online, sicurezza, velocità e ambiente user-friendly. Nessuno di questi aspetti deve essere perciò trascurato o posto in secondo piano.  In primo luogo, la sicurezza deve essere quanto meno garantita dalla presenza di un firewall di tipo NAT mentre la velocità è un fattore soggettivo che varia da compagnia a compagnia e dipende dai server installati mentre l’anonimato online è garantito da una maschera IP Proxy.

IPVanish VPN: anonimato in tutta sicurezza

IPVanish è una società in grado di offrire un servizio di tipo VPN basato su 15 anni di esperienza diretta nel settore dell’anonimato online e non solo. Infatti, non solo ci viene garantito l’anonimato, ma vengono sbloccati inoltre i limiti di banda per quando concerne il traffico in download da server P2P e l’accesso alle stanze virtuali di ambienti videoludici di rete.

Interfaccia IPVanish

IPVanish VPN infatti cripta i nostri dati in uscita (rendendoli irriconoscibili ai nostri provider) utilizzando server velocissimi che funzionano da proxy client-server (rete privata Tier 1).

Quanto costa?

IPVanish Costi

Come si può chiaramente vedere i prezzi sono più che competitivi, in particolar modo per quanto riguarda l’affitto del servizio a breve termine (1 mese). Al modico prezzo di 10$ infatti potremmo avere una VPN sicura, veloce ed affidabile nel caso in cui , ad esempio, ci trovassimo fuori casa in vacanza.

Prova IpVanish Vpn o consulta il loro sito web

Virtual Private Network: requisiti in dettaglio

Come abbiamo potuto constatare, il prezzo abbordabile e l’anonimato garantito, potrebbero già essere delle argomentazioni più che sufficienti ad operare una scelta orientata verso tale soluzione.

Ma non finisce qui…

Come accennato nella introduzione, la forza del servizio si incentra sulla sicurezza e la semplicità d’uso oltre che sulla velocità e stabilità. In dettaglio ecco cosa dovrebbe offrire una VPN che si rispetti:

  • Traffico dati illimitato
  • Reti Private protette con crittografia militare EAS a 256bit
  • Protocolli verificati OpenVPN, PPTP & L2TP
  • Supporto 24h tutto l’anno
  • Supporto multipiattaforma (Pc Windows ,Mac, Android, iOS , Linux)
  • Recesso in prova gratuita
  • Login multiplo

no Anonimato vpn

Conclusione

Voler rendersi anonimi nella giungla di internet non costituisce reato. Il diritto alla privacy è un diritto di tutti. Anzi, noi utenti dovremmo ribellarci direttamente con coloro che, senza nostro esplicito consenso, tracciano ogni nostra attività vanificando la legge a tutela della privacy senza alcun riguardo per le nostre libertà digitali giustificando spesso il fatto con futili argomentazioni prive di ogni ben che minimo dettame etico.

Come leggere le notizie offline anche in viaggio

Non puoi vivere senza leggere offline le ultime notizie di tecnologia di Focustech.it? Ti illustriamo quattro modi per leggere le notizie offline, ovunque tu sia. Al lavoro o in aereo non dovrai più preoccuparti di avere sempre a disposizione di una connessione internet. Potrai salvare offline gli articoli più interessanti e rileggerli con calma.

leggere notizie online

offlinereadingapps-browserextensions leggere notizie offline Personalmente, Pocket la ritengo una app indispensabile per tutti. È possibile scaricare l’applicazione su Mac OS X, Windows, iOS, e Android. Puoi installare l’estensione su Google Chrome, mentre Firefox è dotato di un plug-in, e si può scaricare l’estensione di Safari per salvare gli articoli direttamente dal web e sincronizzarli con i tutti i dispositivi su cui hai Pocket.  Quando trovi l’articolo che ti interessa, fai clic su “Codividi con Pocket” per salvarlo per la lettura offline. Comoda è la funzione di sincronizzazione automatica su tutti i dispositivi, per esempio, sullo smartphone dopo aver aperto l’app, semplicemente, scorrendo verso il basso la lista, verranno scaricati tutti gli articoli che avete salvato in precedenza dal PC. Ricorda solo di effettuare la sincronizzazione prima di mettere offline il tuo device. offlinereadingapps-pocketappmobilesyncing

leggere notizie offline offlinereadingapps-noosfeerAltra applicazione degna di nota è Noosfeer che ha le stesse caratteristiche di Pocket, ma che fornisce un client web sul quale leggere direttamente le notizie e poi salvarle facilmente per la lettura offline. È possibile installare un’estensione per  Google Chrome o per Firefox e accedere al contenuto su uno smartphone con iOS o Android.  Basta fare clic su “Leggi Offline” per salvare l’articolo.  offlinereadingapps-noosfeerkeywords

leggere notizie offiline offlinereadingapps-savepdffile Se non desideri installare applicazioni di terze parti, puoi optare per Print Friendly & PDF estensione di Google Chrome, che consente di scaricare gli articoli in formato PDF. Semplicemente si salvano gli articoli in formato PDF per la lettura sucessiva. Tuttavia, se si sta utilizzando un browser diverso come Firefox o Safari, è possibile utilizzare questo tool che permette di convertire le pagine web in PDF per la lettura offline. offlinereadingapps-downloadpdf (1)Trovato l’articolo che ti interessa fai clic con il tasto destro e scegli l’opzione “Print Friendly & PDF”. Facendo clic sul pulsante PDF, verrà generato automaticamente un pulsante da cliccare per il download. Mentre su Firefox e Safari, devi copiare l’URL dell’articolo e incollarlo nella casella apposita e cliccare su “Convert to PDF” genererà il formato PDF. offlinereadingapps-firefoxpdf

leggere notizie offline offlinereadingapps-Evernote (1)Evernote è conosciuta da tutti, ma sapevi che è possibile utilizzarla anche per leggere le notizie offline? Infatti utilizzando estensione Evernote Web Clipper, potrai anche godere della lettura delle news offline. Scaricando l’estensione (compatibile per Chrome, Safari, Internet Explorer, Firefox, Opera), vedrai l’icona nella barra degli strumenti del tuo browser. Cliccando sull’icona ti viene richiesto di accedere al tuo account Evernote per salvare l’articolo. È possibile organizzare le notizie salvate offline esattamente come si fa con gli appunti. Conosci altri metodi per la lettura offline? Indicalo nei commenti!

Come risolvere i peggiori problemi di Windows 10

Windows 10

La settimana scorsa Microsoft ha pubblicato una serie di aggiornamenti cumulativi per Windows 10, procedura che al momento sembra possa diventare una programmazione settimanale. Questi aggiornamenti sistemano alcuni problemi, ma non tutti; in alcuni casi anzi ne causano di ulteriori, questo perché gli aggiornamenti sono stati resi obbligatori. Volenti o nolenti, verranno installati in ogni caso.

Questo gran numero di configurazioni di sistema significa che per Microsoft ci sono numerosi potenziali problemi a cui deve fare fronte, per fortuna si stanno trovando le soluzioni. Per cui se state avendo problemi con il nuovo sistema operativo, vi proponiamo i consigli che seguono.

Tribolazioni con l’audio

Questo al momento è il problema più diffuso che affligge gli utenti Windows 10. Ecco tre suggerimenti su come risolvere la questione audio.

Se non udite nessun suono su Windows 10, eseguite msconfig.exe e andate alla voce Boot, cliccate su Advanced Options, cliccate sul box di Maximum memory e nel form sottostante impostate il valore a 3072.

Se il chip audio sulla vostra scheda madre è un VIA HD Audio e notate che il suono viene emesso soltanto da alcune applicazioni, aprite Playback Devices: cliccate con il tasto destro l’audio output device e impostatelo come dispositivo predefinito. Fatto questo, selezionate il dispositivo, cliccate su Proprietà, spostatevi sul tab Enhancements e cliccate su Disable all enhancements.

Terza ed ultima soluzione: se state riscontrando problemi con l’installazione del driver audio di Realtek (per la precisione, se state avendo un errore 0x000005b4), potete seguire la soluzione pubblicata su Stone Support Library. Troverete una guida per utilizzare l’editor dei criteri di gruppo per concedere più tempo al driver per che venga installato, oppure potete scaricare un file di registro in cui inserire le nuove impostazioni nel punto giusto. Una volta eseguito tutto questo, potrete ritentare il processo di installazione del driver.

Impostazioni del touchpad poco accurate

Se dopo il fantomatico aggiornamento a Windows 10 avete avuto qualche problema con il trackpad del vostro laptop (le impostazioni relative alla sua accuratezza sono state tagliate fuori), potete provare a disinstallare e reinstallare i driver. E’ anche consigliabile accertarsi che il produttore abbia rilasciato o stia rilasciando nuove versioni del driver.

Controllate anche i settaggi del touchpad di Windows 10: digitate touch e battete invio. Potete modificare il delay e fare altre modifiche cliccando su Additional mouse options.

Ciclo di riavvio infinito

Il primo round di aggiornamenti cumulativi ha corretto numerosi problemi nel nuovo sistema operativo, per molti utenti Windows 10 è risultato più veloce e più affidabile. Sfortunatamente però queste continue fasi di aggiornamento, hanno costretto gli utenti a numerosi reboot del PC. A questo link vi proponiamo una guida su come risolvere il problema.

Come forzare l’aggiornamento a Windows 10

Strano ma vero, ci sono ancora utenti in attesa di ricevere la notifica per procedere all’aggiornamento con la copia riservata del nuovo sistema operativo. E’ possibile forzare l’aggiornamento | Aggiornamento Ufficiale Windows 10, come forzarlo | scaricando gratuitamente lo strumento che permette di aggiornare immediatamente il vostro PC.

Cambiare le applicazioni e programmi predefiniti

Se in Windows 10 le applicazioni di default sono state cambiate con altre – ad esempio se il vostro browser predefinito non è più Chrome ma Edge –, fare la modifica è piuttosto semplice. Aprendo lo Start Menu, digitate default app settings e battete invio; da qui sarà possibile scegliere quale sarà il browser predefinito. Un altro metodo per cambiare i programmi predefiniti è tramite il Pannello di Controllo: aprite lo Start Menu, digitate Default Programs, battete invio e, nella finestra che si aprirà, cliccate su Set your default programs.

Prevenire l’installazione di cattivi aggiornamenti

Gli aggiornamenti di Windows 10 sono obbligatori, ma questo non significa che non li si possa ritardare o bloccare.

Riproduzioni video disturbate

Questo è un problema riscontrato durante l’aggiornamento a Windows 10 da utenti che utilizzano il riproduttore di Gomlab: l’aggiornamento del sistema operativo causa una serie di disturbi alle riproduzioni video. Controllate che ci siano disponibili aggiornamenti per il riproduttore e aggiornamenti per i driver della vostra scheda grafica.

Problemi di visualizzazione grafica nei browser

L’aggiornamento del sistema operativo ha portato molti intoppi anche ai browser, dando problemi nel visualizzare la grafica. E’ consigliabile cercare un aggiornamento o reinstallare il browser in questione e, come nel caso dei problemi nella riproduzione dei video, provare a rimuovere e reinstallare i driver grafici.

Software mal fuzionante

Se dopo l’aggiornamento un programma non funziona come eravate abituati nel sistema precedente, è preferibile aspettare che venga pubblicata una nuova versione del programma in quanto l’aggiornamento, molto probabilmente, lo migliorerà. Controllate che sul sito del programma ci sia un forum e che ci sia una discussione dedicata, il che significa che si sta cercando la soluzione al problema.

Un altro metodo è quello di provare ad aprire il programma nella modalità di compatibilità. Cliccate con il tasto destro sull’eseguibile dell’applicazione, selezionate Proprietà e aprite il tab Compatibilità, scegliete quindi la versione di Windows su cui il programma ha funzionato fino a prima dell’aggiornamento (Windows 7 o Windows 8).

Altri problemi

Se siete incappati in problemi di altro tipo, dovrete allora attendere che Microsoft distribuisca altri aggiornamenti nella speranza che il vostro problema abbia fine.

Ci sono altre due soluzioni che potete seguire:

Da Settings accedete prima a Update & Security e poi a Recovery, scegliete dunque Reset this PC.  Questa operazione vi porterà a reinstallare il sistema operativo mantenendo tutti i vostri file personali. Se proprio non venite a capo di niente, in questo punto potete anche optare per tornare al sistema operativo precedente, e quindi per il momento lasciare stare Windows 10.

Installare da zero Windows 10 in modo corretto potrebbe risolvere molti intoppi di percorso ed è una soluzione da prendere in considerazione.

Moto G 2015 2 GB disponibile in preorder al prezzo di 249 Euro

Dopo la presentazione ufficiale avvenuta sul finire dello scorso mese di luglio ed il successivo debutto sul mercato del modello con 1 GB di RAM e 8 GB di storage, in queste ore ha fatto il suo debutto nel listino di Amazon Italia in preorder il nuovo Motorola Moto G 2015 con 2 GB di memoria RAM e 16 GB di storage interno. Si tratta, a tutti gli effetti, della versione top del nuovo mid-range di casa Motorola che, per poche decine di Euro in più, offre all’utente il doppio della memoria RAM e della memoria interna. Al momento, il prezzo del nuovo Motorola Moto G 2015, le cui spedizioni dovrebbero partire ad inizio del prossimo mese di settembre, è fissato in 249 Euro. Ricordiamo che il modello base del Moto G 2015, con 1 GB di RAM e 8 GB di storage, parte da 199 Euro.

Il nuovo Motorola Moto G 2015 rappresenta, senza dubbio, una proposta molto interessante per la fascia medio-bassa del mercato Android soprattutto in questa versione con 2 GB di RAM e 16 GB di memoria interna. Il device di Motorola monta, infatti, un display da 5 pollici di diagonale con risoluzione HD (1080 x 720 pixel) affiancato dal SoC Qualcomm Snapdragon 410 con CPU Quad-Core con clock di 1.4 GHz (0.2 GHz in più rispetto alla CPU del Moto G 2014). A completare la dotazione tecnica troviamo una fotocamera posteriore da 13 Megapixel, una fotocamera anteriore da 5 Megapixel ed una batteria da 2470 mAh. Il sistema operativo è Android 5.1 Lollipop in versione praticamente stock con poche personalizzazione introdotte da Motorola. Naturalmente, l’aggiornamento al nuovo Android 6.0 Marshmallow è già garantito ed arriverà, con ogni probabilità, entro la fine dell’anno in corso. Per effettuare il preorder del nuovo Motorola Moto G 2015 con 2 GB di RAM e 16 GB di storage interno è sufficiente collegarsi Su Amazon Preorder.

Ulteriori informazioni in merito all’avvio delle spedizioni del nuovo Motorola Moto G 2015 con 2 GB di RAM e 16 GB di storage interno arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso delle prossime ore o, al massimo, nel corso dei prossimi giorni. Continuate, quindi, a seguirci per saperne di più.

Wallpaper, launcher e boot animation Android 6.0 per tutti

soluzioni e trucchi android 6

Possiamo trasformare qualsiasi device, chiaramente dal punto di vista grafico, nel nuovo Android 6.0 installandovi le giuste componenti software.

Android 6.0 (nome in codice Marshmallow) è stato recentemente presentato al pubblico, che ha accolto decisamente di buon occhio le novità proposte dal nuovo sistema. Come di consueto, l’aggiornamento al nuovo sistema riguarderà dapprima i dispositivi della famiglia Nexus cui seguiteranno tutti gli altri per i quali è previsto l’upgrade ufficiale via OTA con tempi di risoluzione che generalmente arrivano a 6 mesi. Ma se questo aggiornamento non arrivasse mai per il nostro amato dispositivo? Beh dal punto di vista pratico c’è poco da fare in via ufficiale se non quello di operare un cambiamento di solo livello estetico all’interfaccia classica che il sistema predefinito in nostro possesso porta con se.

Possiamo trasformare il nostro dispositivo in Android 6.0 provvedendo autonomamente alla personalizzazione semplice ed immediata senza dover necessariamente attendere il rilascio del produttore.

Tutte le personalizzazioni, eccezion fatta per l’inserimento della boot animation di “Marshmallow”, non richiedono permessi particolari o il root del dispositivo. In fatti per poter personalizzare l’animazione di boot è necessario ottenere i permessi di superuser per il proprio dispositivo Android avendo cura, se si intraprende tale strada, di effettuare opportuni backup completi.

 

Sfondi Android 6.0

Sfondi MarshmallwIl download degli sfondi Android 6.0 può essere avviato seguendo il link sottostante. Tutti i wallpaper (in totale sono 9) sono in risoluzione 2K QHD e quindi adatti sia per device di nuova generazione che per quelli con risoluzioni 720p (HD) e 1080p (FHD). Effettuiamo allora il download del file dal link e recuperiamo gli sfondi dalla cartella Marshmallow goodies>Android 6.

Download Wallpaper: link

 

Launcher Android 6.0

Launcher Android 6.0

Il nuovo sistema operativo adotterà una nuova interfaccia Google Now Launcher. E quale migliore occasione per installare questa interfaccia anche sui nostri sistemi retrodatati?

Vi sono due via per poter effettuare l’installazione dell’interfaccia:

Metodo 1- Classico

Effettuando direttamente il download dallo store di Google seguendo il link sotto.

Download Applicazioni Nowlink

Metodo 2- Software

Procurandosi gli APK del launcher dalle preview di rilascio di Android 6.0. Un metodo decisamente più rischioso che potrebbe causare random crash o futuri problemi con gli aggiornamenti. Ad ogni modo, scarichiamo il package completo ed installiamo i due APK previsti  (dopo aver abilitato Origini Sconosciute tra le Opzioni di Sviluppatore) . I due APK sono :

  • com.android.vending-5.8.8-80380800-minAPI9.apk
  • com.google.android.launcher-1.2.large-102000-minAPI16.apk

I file sono contenuti in Marshmallow goodies, assicuriamoci di installarli entrambi.

Download Android 6.0 Goodieslink

 

Boot Animation Android 6.0

Boot Animation Android 6.0

Come anticipato in calce a questa guida, l’inserimento della boot animation implica lo sblocco dei permessi di superuser sul dispositivo personale. A seguito dello sblocco si possono seguire due vie per procedere all’installazione della personalizzazione:

  1. Menu di personalizzazione CyanogenMod, permette di utilizzare una boot animation personalizzata usando i file di download presenti al link della sezione nella cartella Marshmallow goodies\AndroidMarshmallow-signed\system\media.
  2. Installazione da Recovery, accediamo alle recovery ed installiamo il pacchetto zip denominato AndroidMarshmallow-signed che contiene tutte le modifiche.

Per entrambi i percorsi dobbiamo far sempre riferimento al pacchetto completo scaricabile qui in basso

Download: link

Conclusioni

Per la gioia di tutti coloro che hanno accolto con entusiasmo l’ufficializzazione del nuovo sistema operativo di Google ma che non possono permettersi un device all’avanguardia che operi attraverso tale sistema è stata creata questa guida. Non ci assumiamo nessuna responsabilità circa eventuali brick o crash del dispositivo, in particolar modo per quanto concerne il rilascio dei permessi di root sui dispositivi, che se impropriamente effettuati possono pregiudicare per sempre il corretto funzionamento del device. Buona lettura.

 

 

 

 

Windows 10: attivare il tema dark

Esiste, in Windows 10, una variante in tonalità scura del tema predefinito di sistema nascosto agli occhi degli utenti che possono richiamarlo attraverso un apposito hack.

Windows 10 dark

 

Windows 10: un tocco dark al nostro sistema

La progettazione degli elementi visuali in Windows 10 ha subito notevoli mutamenti che hanno da un lato portato a dei miglioramenti estetici e dall’altro ad una continua voglia di aggiornamento in tal senso per rendere il nuovo sistema quanto mai definitivo sul piano del design. Un nuovo upgrade è stato perciò effettuato per quanto riguarda quella che è l’interfaccia grafica utente, incriminata di utilizzare decisamente troppe volte il colore bianco.

Ora, però, possiamo cambiare il colore delle tile e degli elementi che compongono i menu delle opzioni di personalizzazione, mentre rimane ancora tutto bianco per il resto. Sappiamo che Windows 10 offre questa possibilità, tuttavia il team Microsoft non ha reso direttamente disponibili agli utenti tali personalizzazioni che vengono celate all’interno del sistema. Non è chiaro perché Microsoft operi attraverso questi metodi occludendo la possibilità di rendere più piacente esteticamente e completamente personalizzabile il proprio sistema.

Per poter effettuare un restyling dark al proprio sistema dovremo ingegnarci ad armeggiare con i parametri di configurazione del registro di sistema.

Modifica del registro di sistema

L’implementazione della funzionalità visual del tema scuro prevede la modifica di un parametro specifico all’interno del registro di configurazione di sistema di Windows.

  1. Clicca su Start e digita “regedit” seguito dal comando Invio
  2. Apri il percorso: HKEY_LOCAL_MACHINE/Software/Microsoft/Windows/CurrentVersion/Theme/Personalize
  3. Fai clic su Modifica>Nuovo>Valore DWORD (32-bit) e assegnare al valore appena creato  il nome “AppsUseLightTheme” (senza virgolette)
  4. Assegnare valore “0”
  5. Ripetere lo stesso procedimento al percorso: HKEY_CURRENT_USEr/Software/Microsoft/Windows/CurrentVersion/Theme/Personalize
  6. Riavviare il sistema o la sessione in corso

Registro dark

Nel caso in cui non si sia pratici nel mettere mano al registro di configurazione di sistema si può rendere tutto il lavoro più facile utilizzando lo script creato ad hoc dal tema HowToGeek prelevandolo qui. Basta effettuare il download, scompattare lo zip in una cartella separata ed avviare, tramite doppio clic, l’eseguibile ed aggiungere i valori al registro automaticamente. A questo punto sarà possibile effettuare la scelta del tema dark e sarà altresì possibile ritornare all’UI classica in toni i bianco.

Come anticipato le modifiche non riguardano Windows Explorer o applicazioni di terze parti. Per effettuare tali cambiamenti sarà opportuno rivolgersi a temi unofficial o utilizzare combinazioni di nero a contrasto elevato di dubbia resa estetica.

Tema scuro W10

Conclusioni

Se il tema classico che Windows 10 porta con se vi ha già annoiato o non vi soddisfa dal punto di vista estetico, potete legittimamente scegliere di passare ad una combinazione a tema dark per dare un nuovo look al sistema oppure decidere di intervenire attraverso l’utilizzo di temi non ufficiali che intervengono in maniera globale su tutti gli aspetti visual del sistema. Spero sia stata fatta cosa gradita a tutti. Ciao ragazzi alla prossima guida.

Google Foto: scopriamo una nuova funzione

In attesa di rilascio, una nuova funzione per l’applicazione Google Foto che potrà fare la felicità di tutti coloro che vivono con nostalgia i propri ricordi.

google 2

Google Foto, rappresenta una delle applicazioni meglio riuscite dal colosso statunitense Google anche se non è esente di difetti. Per alcuni aspetti si deve scendere decisamente ad un compromesso ma, da quando l’applicazione si è staccata da Google+, un miglioramento in tal senso è stato compiuto. Sicuramente resta una delle migliori soluzioni per la gestione delle immagini su spazio di archiviazione gratuito illimitato su server Google Cloud.

Inoltre, i programmatori, stanno sfornando una chicca che sicuramente farà sorridere tutti i nostalgici che vivono con relativa tristezza il ricordo del passato attraverso la fotografia e che vogliono attuare un confronto diretto delle situazioni vissute raffrontandole al presente.

La nuova funzione consiste nella ricerca automatica delle immagini del passato per confronto diretto alla data in essere. In pratica va a pescare in modo del tutto automatico le immagini del passato e quindi degli anni trascorsi rispetto alla data esatta in cui ci si trova creando così un album evolutivo dal passato della memoria sullo stile del già acclarato Timehop.

Google

Cosicché, all’apertura di Google Foto vi ritroverete delle schede che includeranno video e foto del passato in formato collage con relativa posizione e tag di persone con cui vi trovavate applicando un adesivo relativo all’anno in questione nel momento in cui la foto è stata realizzata.

Naturalmente è presente un pulsante condividi che consente di inoltrare le immagini di Google Foto ad amici o conoscenti sui social network sempre in maniera manuale e fortunatamente non automatica.

La nuova funzione è stata già implementata per la versione WEB e su iOS mentre è in fase di imminente rilascio per sistemi operativi Android.

Se ancora non lo avete fatto, potete scaricare Google Foto dal link sottostante.

Download : Google Foto (Play Store)

 

 

Samsung Galaxy S6 Edge+, svelato il prezzo in Italia delle versioni da 32 e 64 GB

Samsung Galaxy S6 Edge+

Dopo la presentazione ufficiale avvenuta la scorsa settimana, il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge+ si appresta a fare il suo debutto ufficiale sul mercato italiano dove, ricordiamo, non arriverà, almeno fino a fine anno, il nuovo Samsung Galaxy Note 5. Stando a quanto riportano in queste ore diversi rivenditori, che hanno appena inserito nel loro listino il device, il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge+ sarà commercializzato nel nostro paese con un prezzo di listino di 839 Euro per il modello dotato di 32 GB di storage interno e di 939 Euro per il modello con storage interno di 64 GB. Ricordiamo che il nuovo phablet di Samsung non sarà distribuito in versione da 128 GB di storage e che sia la versione da 32 GB che quella da 64 GB non presentano il supporto per le schede microSD per l’espansione della memoria. Samsung Galaxy S6 Edge+

In un primo momento, il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge+ sarà disponibile in Italia in due colorazioni, ovvero  Gold Platinum e Black Sapphire, tra qualche settimana, invece, è previsto il debutto delle colorazioni White Pearl e Silver Titanium. Il prezzo di listino, chiaramente poco indicativo per gli utenti che compreranno il device in rete sfruttando le immancabili offerte che arriveranno già nel corso delle prossime settimane, ci permette di capire la fascia di prezzo che il nuovo Galaxy S6 Edge+ andrà ad occupare tra le offerte dei vari operatori di telefonia mobile. Segnaliamo, inoltre, che al momento il prezzo di listino del Samsung Galaxy S6 Edge, versione più compatta del nuovo phablet di Samsung, risulta essere pari a 889 Euro per il modello da 32 GB dallo shop online di Samsung. Probabile che nei prossimi giorni venga, quindi, apportato un taglio di prezzo.

Ricordiamo che il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge+ può contare su di un comparto hardware di primissimo livello con un display Super AMOLED da 5.1 pollici con risoluzione QHD, SoC Exynos 7420 con CPU Octa-Core a 64 bit, 4 GB di memoria RAM, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel, una fotocamera anteriore da 5 Megapixel ed una batteria da 3,000 mAh. Continuate a seguirci con attenzione anche nei prossimi giorni per ricevere tutti gli aggiornamenti relativi al debutto sul mercato italiano del nuovo Samsung Galaxy S6 Edge+.

Samsung e MIT: elettrolita solido per batterie definitive

Grande intesa tra due colossi mondiali dell’ingegneria elettronica. Samsung e MIT hanno infatti deciso di comune accordo la pubblicazione dei risultati di ricerca condotti sullo studio di un innovativo metodo per rendere più durature ed affidabili le batterie attraverso l’utilizzo dell’ elettrolita solido.

batteria

La scoperta potrebbe completamente stravolgere l’odierno mondo tecnologico. Sembra infatti che, operando un’opportuna sostituzione chimica, sia possibile rendere nel tempo durevoli, sicure e più capienti le batterie. Lo studio ha dimostrando infatti gli straordinari risultati conseguiti a seguito della sostituzione dell’elettrolita liquido con un elettrolita solido. Un passo avanti decisivo che potrebbe segnare una svolta epocale e che potrebbe definitivamente colmare il collo di bottiglia creatosi nel mondo tecnologico mobile oggi sempre in continua espansione.

“Gerbrand Ceder ha affermato che in un futuro abbastanza vicino si potranno risolvere tutti i problemi residui delle attuali tecnologie, quali sicurezza, capienza e durata temporale.”

Com’è noto, una cella elettromagnetica, comunemente chiamata batteria, è formata da un catodo “immerso” in un mezzo che cede elettroni negativi liberi e da un anodo, solitamente in Litio, che invece li riceve e da un mezzo di trasmissione o elettrolita, solitamente liquido posto a contatto tra i due.

SamsungMIT

Proprio quest’ultimo elemento sarebbe la causa di tutte le problematiche attuali, essendo sempre lui l’origine del surriscaldamento e a volte dell’incendio delle batterie, dei limiti nella capacità di immagazzinare energia in una data quantità di spazio e del deterioramento di anodo e catodo, che portano nel tempo alla perdita di efficienza di una batteria.

Tuttavia sin oggi si era sempre stati costretti a optare per un elettrolita di tipo  liquido perché si credeva che i materiali solidi non fossero in grado di condurre gli ioni abbastanza velocemente dal catodo verso l’anodo.

La ricerca congiunta portata avanti dagli ingegneri Samsung e dal MIT invece ha dimostrato l’esatto contrario e cioè che è possibile individuare questo tipo di materiale, eliminando così in un sol colpo tutti i limiti delle batterie attuali e colmando il gap tecnologico creatosi.

batteria 2

Con un elettrolita solido infatti si elimina all’origine qualsiasi rischio di incendio e surriscaldamento, si può altresì inglobare molta più energia in un determinato volume grazie a una densità assai maggiore dovuta alle caratteristiche intrinseche del materiale stesso e in ultimo si limita il processo di degrado chimico di anodo e catodo, consentendo di realizzare così batterie dalla vita operativa idealmente infinita (pare si vociferi di centinaia di migliaia di cicli di carica e scarica, il che si traduce in decine e decine di anni di vita, anche sottoponendo la batteria a continue e regolari ricariche quotidiane).

Inoltre, l’elettrolita solido porta come ulteriore vantaggio la capacità di operare in un range di temperature molto più ampio dell’attuale standard, in quanto ovviamente un materiale solido sopporterebbe ovviamente molto meglio sia temperature rigide che elevate.

Ora non resta che capire le tempistiche di risoluzione di questo all’interno della produzione industriale e che costi potrebbe eventualmente comportare.

Privacy su Facebook: difendiamoci dalle spie

facebook privacy

Occhio alla Privacy su Facebook! Sicuramente l’avvento dei social network, ed in particolar modo di Facebook, ha stabilito una forma di comunicazione che si pone ad un nuovo livello rispetto alle consuete forme espressive verbali umane e che riesce a conciliare ed unire individui e gruppi di persone che condividono un medesimo interesse anche a migliaia di chilometri di distanza in maniera del tutto gratuita. O quasi…

Attacco alla privacy su Facebook

Perché sì, purtroppo al giorno d’oggi il prezzo da pagare per ottenere tutto questo si paga attraverso la violazione di uno dei concetti che certamente deve essere alla base dell’esistenza stessa sia essa applicata alla vita reale che a quella digitale: la privacy.

Si sta discutendo molto in tal senso e su più fronti. Le possibilità offerte dal mondo digitale circa la condivisione di contenuti personali sensibili prelevati spesso e volentieri da individui che le utilizzano unicamente per i proprio interessi valgono tale pena?

L’infrastruttura Facebook infatti si autofinanzia diffondendo informazioni sensibili utili per quelli che sono nella stragrande maggioranza dei casi fini commerciali. Ogni qualvolta un utente collega il suo account facebook al login di un sito esterno o quando si installa un app direttamente da facebook essa concede la cessione delle credenziali dell’utente alle aziende che forniscono i servizi stessi di cui se ne servono per dare un’ochhiata al profiling dell’utente.

Stesso discorso vale per la condivisione di contenuti tra amici, tant’è vero che le applicazioni comuni utilizzate e condivise dagli utenti vengono usate dalle stesse applicazioni per carpire le informazioni necessarie a tracciare un profilo completo al limite delle informazioni in esso contenute.

Il profilo tracciato, naturalmente, viene consegnato agli inserzionisti pubblicitari in forma anonima ed in blocco così da precludere la possibilità di identificazione certa dell’identità reale dell’utente. Ciononostante, come ci è possibile vedere quotidianamente, questi vengono riproposti a fini pubblicitari attraverso l’utilizzo di invadenti banner pubblicitari e continui rimandi a prodotti osservati di recente sugli online shop.

Difendiamoci

Vi starete chiedendo se esiste un modo per inibire il rilascio di informazioni personali sensibili anche se in forma completamente anonima e non tracciabile.

Ebbene la risposta è sì. A dire il vero esistono due modi per contrastare l’avanzata del fenomeno.

 

Metodo 1- Imporre il blocco alle app facebook

Per porre delle limitazioni alle applicazioni, dalla schermata principale di facebook portarsi in alto a destra sul lucchetto. Apparirà un dinosauro blu che identifica la sezione delle impostazioni sulla privacy. In basso aprire il link “Vedi altre impostazioni” e nella successiva schermata cliccare su Applicazioni.
Privacy Facebook

La schermata successiva mostrerà tutte le applicazioni cui è stato fornito il diritto di accedere ai nostri dati personali. Se le applicazioni sono numerose cliccare su Mostra tutte in basso.

Schermata Applicazioni

 

Portando il cursore del mouse sopra un’applicazione appariranno due icone: una matita ed una X.  Quest’ultima cancella l’accesso ai dati di facebook mentre la prima modifica singolarmente l’attribuzione dei permessi cui l’app è legata.Schermata Applicazioni 2

Proseguendo lungo la pagina vi si potranno scorgere ulteriori interessanti opzioni. Una è “Gioca sempre in modalità anonima” che permette l’utilizzo dei giochi in completo anonimato e l’altra è “Applicazioni usate dagli altri” che mostra quali dati possono vedere le applicazioni usate dagli amici. Deselezionando le checkbox sarà possibile togliere o ammettere i permessi a seconda delle proprie esigenze.

 

Metodo 2- Imporre il blocco a fini pubblicitari

Questa procedura evita di essere utilizzati quali testimonial pubblicitari di Facebook.

Di default Facebook associa ogni utente alle attività , ai siti e agli esercizi per i quali ha cliccato Mi Piace. Intuiamo facilmente quanto questo sia incapacitante dal punto di vista dell’invadenza agli effetti pubblicitari. Inoltre ogni il nome dell’utente che ha cliccato mi piace viene continuamente riproposto agli amici andando a creare così una catena pubblicitaria infinita. Per bypassare tale procedura portarsi nella freccia rivolta verso il basso accento al lucchetto ed accedere alle Impostazioni.

Impostazioni facebook

Si aprirà la schermata Impostazioni generali dell’account, ma ciò che ci interessa sta nella colonna di sinistra, alla voce Inserzioni.

Le impostazioni di questa sezione mostrano il modo in cui vengono utilizzati dai banner pubblicitari il profilo Facebook e il nome dell’utente a questo associato; cliccando su Modifica è possibile restringere il numero di persone che possono vedere le informazioni personali associate a una pubblicità, scegliendo tra Solo i miei amici e Nessuno.

Privacy facebook 2

 

 

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Conclusioni

Perciò se siete stanchi dei continui attacchi sferrati ai danni della vostra privacy o se semplicemente vi sentite avvinghiati ad una pubblicità sempre più oppressiva, adesso sapete come potete difendervi. Spero di aver fatto cosa gradita, un saluto a tutti da FocusTech.