Scienza

LIGO: aggiornamento per i rilevatori di onde gravitazionali

Durante l’incontro dell’American Association for the Advancement of Science a Washington DC, il governo inglese ha dichiarato che investirà 25 milioni di sterline per l’aggiornamento dei rilevatori di onde gravitazionali.

Il finanziamento, in collaborazione con il governo americano, prevede un miglioramento delle macchine che hanno individuato il primo rilevamento delle onde nel 2015. Secondo la professoressa Sheila Rowan, dell’Università di Glasgow, il progetto permetterà alla LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) di comprendere meglio la gravità, i buchi neri e le stelle di neutroni.

L’aggiornamento sarà concluso entro il 2024, da quel momento i rilevatori avranno la capacità di percepire le collisioni tra buchi neri al doppio della distanza. Inoltre saranno in grado di registrare ogni giorno nuovi dati su questi eventi.

 

Le onde gravitazionali e come vengono rilevate

Le onde gravitazionali sono il frutto di un improvviso cambio della gravità in un certo punto dello spazio, come ad esempio la collisione tra due buchi neri. Il cambiamento causa lo stesso effetto di un sasso lanciato in acqua, formando delle increspature.

Le increspature viaggiano e si espandono per tutto lo spazio come delle impercettibili vibrazioni che prima o poi vengono rilevate dai nostri strumenti. Il macchinario in grado di rilevarle ha una forma ad L, è formato da due righelli di alta precisione posti a 90 gradi l’uno dall’altro. Ogni righello ha un raggio laser che punta su uno specchio appeso che ne riflette la luce, il tempo di andata e ritorno della luce è detto braccio.

Nel momento in cui un’onda gravitazionale urta il meccanismo, imprime una vibrazione allo specchio, così il braccio si allunga e si comprime per una frazione di secondo, dando la possibilità al team di rilevare la modifica.

 

L’aggiornamento A+

Il nome definitivo dell’aggiornamento sarà Advanced Ligo Plus, abbreviato in A+. I ricercatori del Regno Unito, guidati da un team dell’Istituto per la ricerca gravitazionale dell’Università di Glasgow, aumenteranno la sensibilità degli strumenti attraverso quattro modalità.

Innanzitutto gli specchi saranno migliori e più lucidi, in seguito saranno ricoperti di un rivestimento che ne riduce l’ondulazione di molecole sulla superficie. Il sistema di sospensione degli specchi sarà reso più stabile e infine, dato che la luce è sfocata a livello quantico, il team è alla ricerca di un modo per “affilarla” diminuendo la sfocatura.

 

 

 

Elena Camaione

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