Uno dei problemi di questo secolo, la cui gravità è ancora da determinare del tutto visto l’incapacità di prevedere scenari complicati, sono i batteri che sviluppo una resistenza agli antibiotici. Ormai sempre più microrganismi sono sopravvivono alle più comuni forme di questo tipo di trattamenti tanto che servo l’utilizzo di prodotti più potenti con conseguente sviluppo di ulteriore resistenza.
Sono diversi i motivi per cui questo avviene, come gli ospedali dove la necessità di tenere tutto asettico e all’utilizzo di molti trattamenti porta ai batteri a rafforzarsi. Spesso si parla di come persone con un sistema immunitario debole corrono molti rischi proprio negli ospedali, ma di solito si fa riferimento ad anziani o persone con patologie particolari. Un gruppo che viene ignorato sono i neonati.
Batteri super resistenti e bambini
Lo studio ha preso in esame quasi 15.000 campioni di sangue di neonati nel Sud-est asiatico in un periodo di tempo che va dal 2019 al 2020. Nella maggior parte dei casi di infezione riscontranti, queste erano causate proprio da batteri con una notevole resistenza ai trattamenti più comuni. Purtroppo per i neonati la situazione è complicata dal punto di vista delle scelte degli antibiotici perché l’infezione va combattuta subito e non c’è tempo per analisi più approfonditi e questo può portare ad aiutare a rafforzare gli agenti patogeni.
Le parole dei ricercatori: “Abbiamo bisogno di una sorveglianza più specifica per regione per orientare le decisioni terapeutiche. Altrimenti, rischiamo di invertire decenni di progressi nella riduzione dei tassi di mortalità infantile. I nostri risultati hanno anche rivelato che le infezioni fungine causano quasi un’infezione grave su 10 nei neonati, un tasso molto più alto rispetto ai paesi ad alto reddito. Dobbiamo garantire che i medici prescrivano trattamenti che abbiano le migliori possibilità di salvare la vita di un bambino”

