Secondo i dati della CNN, in un anno più di 8 milioni di tonnellate di plastica vengono disperse negli oceani. Uno studio pubblicato su Frontiers in Chemistry sembra aver trovato la soluzione al problema nei calamari.
Le proteine contenute nei “denti” che si trovano nelle loro ventose sono simili alla seta. Questa particolarità ha incuriosito gli scienziati negli ultimi anni.
Un’alternativa alla plastica
Secondo il principale autore dello studio, Melik Demirel, della Pennsylvania State University, i materiali biodegradabili di questo genere possono fornire una valida alternativa alla plastica.
Le notevoli propietà delle proteine SRT, le stesse presenti nei calamari, sono l’elasticità, la flessibilità e la forza, a queste si aggiungono capacità termiche, autorigeneranti e di conduzione elettrica, che sono potenzialmente utili per lo sviluppo di nuove applicazioni. Infine, ma non meno importante, le SRT possono essere riprodotte in laboratorio senza l’utilizzo di alcun animale.
Nuove tecnologie
Una delle varie applicazioni delle proteine SRT studiate da Demirel e il suo team è la creazione di un tessuto autopulente e riciclabile. Ciò potrebbe risolvere il problema dei danni ambientali causati dalle lavatrici, riducendo il numero di microfibre di abbigliamento che finiscono per essere lavate negli oceani.
Un altro problema ambientale che deriva della plastica è la grande quantità di gas serra che essa emette durante la degradazione. Demirel afferma: “Sono uno scienziato dei polimeri; voglio ridurre al minimo l’inquinamento plastico e creare sostenibilità ambientale”.
L’unico inconveniente della produzione delle proteine SRT è il costo che attualmente si aggira attorno al 100 dollari al chilogrammo. Demirel spera di aumentare l’elaborazione del prodotto e di diminuire il prezzo a un decimo di quello attuale.