Camminata in curva: un indicatore del declino cognitivo negli anziani

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Negli ultimi anni, gli scienziati hanno cercato incessantemente modi non invasivi per rilevare precocemente il declino cognitivo negli anziani. Uno degli approcci più promettenti è emerso dal campo della biomeccanica: la camminata in curva. Questo semplice movimento, spesso trascurato nella valutazione della salute, potrebbe rivelarsi un indicatore prezioso di cambiamenti cognitivi sottili ma significativi. Utilizzando una telecamera di profondità per analizzare l’andatura durante queste passeggiate, lo studio ha identificato 50 marcatori di andatura che variavano significativamente tra gli anziani sani e quelli con MCI.

Questa ricerca sottolinea l’importanza di incorporare test di camminata più naturali e complessi nelle valutazioni cliniche per identificare meglio le fasi iniziali dei disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer. La camminata in curva è un’azione che richiede coordinazione, equilibrio e capacità decisionale rapida. Gli anziani che mostrano difficoltà nell’affrontare curve durante la camminata potrebbero essere a rischio di declino cognitivo. Studi recenti hanno dimostrato una correlazione tra la capacità di manovrare curve durante la camminata e la funzione cognitiva, incluso il deterioramento della memoria, dell’attenzione e dell’orientamento spaziale.

 

Declino cognitivo, la camminata in curva è un indicatore per gli anziani

Uno dei vantaggi distintivi della valutazione della camminata in curva è la sua semplicità e praticità. A differenza di test cognitivi complessi, che richiedono tempo e risorse, la camminata in curva può essere eseguita rapidamente e senza necessità di strumentazione costosa. Questo la rende un potenziale strumento di screening per il declino cognitivo nelle popolazioni anziane, specialmente in contesti di assistenza sanitaria limitata. Tuttavia, è importante sottolineare che la camminata in curva da sola non dovrebbe essere considerata una diagnosi definitiva di declino cognitivo. È necessario integrare questa valutazione con altri indicatori clinici e test cognitivi approfonditi per ottenere una valutazione completa della funzione cognitiva. Inoltre, fattori come l’età, il livello di attività fisica e la presenza di patologie preesistenti devono essere presi in considerazione nell’interpretazione dei risultati della camminata in curva.

Al di là della sua utilità nella diagnosi precoce, la valutazione della camminata in curva potrebbe anche avere implicazioni significative per l’intervento e la gestione del declino cognitivo negli anziani. Identificare precocemente le persone a rischio potrebbe consentire l’implementazione di interventi preventivi, come programmi di esercizio mirati e interventi cognitivi, che potrebbero rallentare il progresso della malattia e migliorare la qualità della vita. Un’altra area di interesse è l’applicazione della tecnologia per la valutazione e il monitoraggio della camminata in curva. Dispositivi indossabili e sistemi di monitoraggio del movimento possono consentire una valutazione continua e oggettiva della performance durante la camminata, offrendo così un’istantanea più dettagliata della funzione cognitiva nel tempo. Questo approccio potrebbe consentire una diagnosi più tempestiva e un monitoraggio più efficace della progressione del declino cognitivo.

La camminata in curva sta emergendo come un promettente indicatore del declino cognitivo negli anziani. La sua semplicità, praticità e potenziale diagnostico la rendono un’aggiunta preziosa alla batteria di strumenti utilizzati per valutare la salute cognitiva. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per confermare e ampliare la nostra comprensione di come la camminata in curva può essere utilizzata in modo efficace nella pratica clinica e nella gestione del declino cognitivo.

Immagine di freepik

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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