Il tema legato agli alieni – dal modo in cui guardano a quali aspetti della vita sul nostro pianeta potrebbero essere di loro interesse – ha rivestito una notevole importanza nella cultura popolare per decenni. Nonostante le conseguenti ossessioni relative a questo argomento che si sono andate realizzando nel corso degli anni, le discussioni della comunità scientifica sono relativamente rare.
Un team di ricercatori dell’Università di Oxford, tuttavia, ha adottato un approccio completamente diverso, utilizzando teorie della selezione naturale come spiegazione della funzione e della morfologia degli organismi extraterrestri. “Gli approcci passati nel campo dell’astrobologia sono stati in gran parte meccanicistici, prendendo spunto da ciò che vediamo sulla Terra e ciò che sappiamo di chimica, geologia e fisica per fare previsioni sugli alieni“, spiega il ricercatore Sam Levin .
Evitare questo quadro di paragone aiuterà anche gli scienziati a studiare forme di vita che non si adattano agli attuali modelli di comprensione: “Questo è un approccio utile, perché le previsioni teoriche si applicano a forme aliene a base di silicio, non hanno DNA e respirano azoto, per esempio“.
Il team ha anche realizzato previsioni sulla composizione biologica degli alieni complessi, fornendo dettagli sulla struttura e l’aspetto. Sebbene non definitivi, sono un passo avanti nella direzione più effettiva di rendere l’immagine degli organismi extraterrestri molto più chiara. “Non possiamo ancora dire se gli alieni camminano su due gambe o hanno grandi occhi verdi“, commenta Levin. “Ma crediamo che la teoria evolutiva offra uno strumento aggiuntivo unico per cercare di capire come sono gli alieni e abbiamo mostrato alcuni esempi delle forti previsioni che possiamo fare con esso“. Questo si traduce in un approccio più olistico, in termini di previsioni evolutive sia sul nostro pianeta che sugli altri.
E sebbene si possa sostenere che un approccio evolutivo non sia nuovo, l’accettazione di alcuni approcci richiede un cambiamento nel corpo della letteratura che li supporta. In questo senso, lo studio è un contributo molto importante. “Definire la vita è una pratica non standard per i biologi, principalmente a causa del fatto che i biologi possono fare ricerche fruttuose senza questa definizione, l’astrobiologia rende il problema complicato“.
L’angolo evolutivo dello studio sembra un nuovo punto di partenza per discutere di questa definizione in modo più completo. Il significato, in termini di studio del team, è un approccio che fornirà nuove prospettive per legittimare il campo dell’astrobologia. In effetti, nuove prospettive sembrano in ritardo da tempo.