Delfini e balene non sono soltanto compagni di habitat: a volte diventano veri e propri compagni di gioco. Un’ampia ricerca condotta da un team internazionale di scienziati ha analizzato 199 incontri distinti in 17 località del mondo, documentando interazioni tra 19 specie di cetacei. Dai filmati di ricercatori, appassionati e operatori turistici è emerso un quadro chiaro: questi giganti del mare condividono momenti di socialità che vanno oltre la semplice convivenza.
Megattere e delfini: complicità reciproca
Tra le protagoniste dello studio spiccano le megattere, che hanno mostrato reazioni giocose in circa un terzo degli incontri. Comportamenti come rotolamenti, spinte del ventre e avvicinamenti deliberati ai delfini sono stati registrati come segnali di socializzazione, e in alcuni casi persino di corteggiamento.
I delfini, dal canto loro, hanno dimostrato grande curiosità: li si è visti toccare, “tirare” e seguire le balene anche durante le immersioni verso il fondale marino. Secondo la coautrice della ricerca Olivia Crawley, questi comportamenti non sono segni di disturbo o molestia, ma piuttosto espressioni di complessità sociale.
Un campione globale di interazioni
Lo studio ha contato 425 balene con fanoni – in gran parte megattere, ma anche balene grigie e balenottere comuni – e circa 1.570 delfini, soprattutto tursiopi, delfini comuni e lagenorinchi del Pacifico.
Le scene più frequenti mostravano gioco reciproco tra adulti e cuccioli, talvolta con i piccoli di entrambe le specie coinvolti. Le risposte variavano in base alle specie:
- Megattere: usavano le pinne pettorali per interagire con i delfini.
- Balene grigie: tendevano a rotolarsi.
- Balene franche australi: in rari casi colpivano con le pinne pettorali.
Sorprendentemente, i comportamenti aggressivi erano molto rari, a conferma della prevalenza di un atteggiamento collaborativo.
Giocare per capire la vita marina
Il gioco non è solo passatempo: negli animali, così come negli esseri umani, ha una funzione evolutiva cruciale. Documentare questi momenti di socialità marina – spiegano i ricercatori – aiuta a comprendere meglio le strutture sociali, le dinamiche di gruppo e persino i meccanismi di apprendimento dei cetacei.
Il mare, dunque, non è soltanto teatro di caccia o di migrazioni, ma anche uno spazio di gioco condiviso, dove delfini e balene si incontrano, si riconoscono e si divertono insieme. Un promemoria potente della complessità e della ricchezza emotiva della vita marina.
Foto di Ranae Smith su Unsplash

