Mantenere una dieta sana è ampiamente riconosciuto come fondamentale per il nostro benessere generale. La parte più difficile di seguire un regime alimentare specifico è non sgarrare per questo in molte è consentito di fatto un cheat day, sostanzialmente un giorno in cui mangiare senza dover pensare più di tanto alle calorie. Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università del New South Wales in Australia suggerisce che l’adozione di un modello di alimentazione seguita a dovere insieme a pasti occasionali non in linea costituiti da cibo spazzatura potrebbe avere effetti negativi su peso, funzione cerebrale, e la salute dell’intestino, come osservato nei roditori.
Lo studio si è concentrato sui ratti che seguivano prevalentemente una dieta sana, ma occasionalmente consumavano cibi ricchi di zuccheri e grassi saturi. Questi ratti hanno mostrato un significativo deterioramento cognitivo, in particolare nei test di memoria spaziale, e hanno sperimentato cambiamenti negativi nei loro batteri intestinali. Questo studio si basa su precedenti ricerche condotte dallo stesso team, che hanno stabilito una connessione tra una dieta povera e una memoria spaziale compromessa a lungo termine. Le nuove scoperte fanno luce sugli effetti del ciclo dietetico, che è spesso visto come un compromesso tra abitudini alimentari estremamente sane e malsane. Questa fluttuazione nell’alimentazione sembra avere effetti non ignorabili.
Gli esperimenti hanno coinvolto un gruppo di controllo di 12 ratti alimentati con cibo standard, mentre tre gruppi sperimentali di 12 ratti ciascuno sono stati occasionalmente alimentati con alimenti trasformati ricchi di grassi e zuccheri. I ratti nei gruppi sperimentali hanno consumato cibo malsano per lo stesso numero totale di giorni, consecutivamente o distribuiti su cicli diversi. I ricercatori hanno valutato la memoria a breve termine dei ratti e analizzato la composizione del loro microbiota intestinale prima e dopo i cicli dietetici. Oltre a questo hanno anche controllato l’effettivo peso e il consumo di cibo generale.
I ratti che hanno mangiato male per un certo periodo di tempo hanno mostrato un microbioma intestinale meno diversificato, con un aumento dei batteri correlati all’obesità e una diminuzione dei ceppi di batteri benefici associati al controllo del peso. L’esposizione prolungata a una dieta malsana ha ulteriormente esacerbato questi cambiamenti, per esempio il deterioramento cognitivo che si è intensificato nel tempo. I ratti sottoposti a più giorni di una dieta malsana che hanno eseguito i test di memoria in maniera meno efficace. Lo studio ha trovato una correlazione tra l’entità della compromissione della memoria e i livelli di alcuni batteri, suggerendo un legame tra il ciclo della dieta, la cognizione e il microbiota. Tuttavia, la durata dei cicli alimentari malsani non ha influenzato direttamente l’aumento di peso, suggerendo che gli effetti sulla salute dell’intestino e della memoria possono essere distinti dall’aumento di peso tipicamente associato a una dieta malsana.
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